Carola Rackete libera Salvini | La reazione del ministro dell’Interno | Caso Sea Watch
Non si è fatta attendere la reazione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, alla decisione del gip di Agrigento di non convalidare l’arresto di Carola Rackete, la capitana nella nave Sea Watch arrestata qualche giorno fa a Lampedusa e adesso tornata libera.
Rackete era stata accusata del reato di resistenza a nave da guerra e tentato naufragio (qui avevamo spiegato cosa rischia penalmente) dopo aver forzato il blocco imposto dalle autorità italiane ed essere entrata nelle acque nazionali con la nave della ong tedesca, che aveva a bordo una quarantina di migranti soccorsi in acque libiche diversi giorni prima.
Il video dell’arresto di Carola Rackete
Nella serata di martedì 2 luglio 2019, poi, la notizia della scarcerazione di Carola Rackete, che secondo il gip ha agito “nell’adempimento di un dovere: quello di salvare vite umane in mare”.
Carola Rackete libera Salvini | Le parole del ministro dell’Interno
Non è però evidentemente dello stesso avviso Matteo Salvini, che già nei giorni in cui la nave Sea Watch dichiarava di voler sbarcare i migranti a Lampedusa aveva manifestato tutto il suo dissenso verso la condotta della capitana.
In una lunga diretta Facebook, durata quasi 20 minuti, il vicepremier ha esclamato: “Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. È una sentenza politica e vergognosa, che fa male all’Italia. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale”.
Poco dopo, Salvini ha rincarato la dose: “Carola Rackete tornerà nella sua Germania, dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi. L’Italia ha rialzato la testa: siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita”.
Carola Rackete libera Salvini | L’attacco ai magistrati
Poi, l’attacco alla magistratura italiana: “Dalla giustizia mi aspettavo pene severe per chi ha attentato alla vita di militari italiani, evidentemente sbagliavo. Non ho parole. Cosa bisogna fare per finire in galera in Italia? Mi vergogno di chi permette che in questo paese arriva il primo delinquente dall’estero e disubbidisce alle leggi e mette a rischio la vita dei militari che fanno il loro lavoro”.
“Se stasera una pattuglia intima l’alt su una strada italiana chiunque è tenuto a tirare diritto e speronare un’auto della polizia. Pessimo segnale signor giudice”.
“Quanto è urgente la riforma della giustizia – ha chiosato inoltre Salvini – cambiare i criteri di assunzione, selezione e promozione di chi amministra la giustizia in Italia. Questa non è la giustizia che serve a un Paese che vuole crescere”.
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