Due carabinieri condannati per spaccio di cocaina
Carabinieri che si trasformano in spacciatori di droga nascondendosi dietro la divisa. Sembra uno scenario da film, ma purtroppo non si tratta della trama di una produzione cinematografica ma di quanto realmente accaduto a Roma. Ieri, 21 maggio, due militari dell’Arma di 43 e 44 anni sono stati condannati a 4 anni di carcere con l’accusa di aver spacciato cocaina.
La storia viene raccontata oggi dalle pagine de Il Messaggero. Il pm aveva chiesto per i due carabinieri una condanna a 2 anni ma la giudice Emilia Conforti ha deciso di infliggere una pena esemplare raddoppiando la pena chiesta dall’accusa.
I fatti risalgono a ben 9 anni fa. Era infatti il novembre 2011 quando i militari, assegnati all’ottavo reggimento del Lazio di stanza a Tor di Quinto, venivano intercettati dalla procura di Avezzano (L’Aquila) nell’ambito di un’inchiesta denominata ‘micette’ (il nome in codice con cui gli indagati parlando al telefono indicavano le dosi di cocaina). Gli investigatori scoprirono che tra i contatti del gruppo di pusher abruzzesi su cui indagavano c’era anche la coppia di carabinieri. Dopo essere seguiti da alcuni colleghi, i militari furono beccati in flagranza a cedere tre dosi di cocaina per la cifra di 180 euro.
Nella loro attività illecita i due militari si facevano notare per la loro spavalderia, trasportando e cedendo la droga con disinvoltura, senza prendere particolari precauzioni, evidentemente rassicurati da una presunta impunità garantita dalla divisa indossata. Ma il ruolo di carabiniere non basta, e non è bastato, per farla franca.