Carabiniere ucciso a Roma, foto shock dell’americano bendato in caserma
Il caso del carabiniere ucciso a Roma si arricchisce di una nuova polemica: nelle ultime ore ha infatti preso a circolare in alcune chat private una foto che ritrae Christian Gabriel Natale Hjort, uno dei due giovani americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, bendato e ammanettato in caserma. L’immagine è arrivata ad alcuni giornali e sta facendo molto discutere. Si tratta infatti di uno scatto che dimostrerebbe un trattamento lesivo della dignità della persona, e per questo, passibile di reato.
Il Comando generale dei carabinieri ha preso le distanze e ha aperto un’inchiesta. La Procura della Repubblica di Roma è in attesa di ricevere dell’Arma dei carabinieri un’informativa su quanto accaduto ed è pronta ad aprire un fascicolo di indagine. Fonti dei carabinieri hanno assicurato all’agenzia di stampa Ansa che il militare che ha messo la benda sugli occhi del ragazzo sarà immediatamente trasferito.
Il commento di Salvini
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha invece polemizzato con coloro che si sono scandalizzati per la foto. “A chi si lamenta della bendatura di un arrestato, ricordo che l’unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di 35 anni, un carabiniere, un servitore della Patria morto in servizio per mano di gente che, se colpevole, merita solo la galera a vita. Lavorando”, ha scritto Salvini su Twitter.
Cosa sappiamo finora
La foto sarebbe stata scattata nella caserma di via Selci poco dopo il fermo del ragazzo, prima del suo interrogatorio. Nell’immagine si vede il 19enne seduto in mezzo ad alcuni carabinieri di cui non si scorge il volto: le mani del giovane sono legate dietro la schiena e gli occhi sono coperti da una benda grigia. Alle pareti si notano due quadri con i volti del generale Alberto Dalla Chiesa e dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Lo scatto ha iniziato a circolare nel pomeriggio di venerdì 26 luglio in alcune chat di WhatsApp frequentate da militari dell’Arma. Nel pomeriggio di sabato arriva nelle redazioni dei giornali e in serata il Comando generale dei Carabinieri ha prende “fermamente le distanze dallo scatto e dalla divulgazione di foto di persone ristrette per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega” e assicura che “sta svolgendo con la massima tempestività accertamenti diretti a individuare i responsabili”.
L’indagine interna dell’Arma
Il comandante generale Giovanni Nistri ha definito l’episodio “inaccettabile” e ha immediatamente disposto l’avvio di un’indagine interna per denunciare i responsabili e sottoporli a procedimento disciplinare. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, gli accertamenti avrebbero già portato all’individuazione di un militare, che ora rischia l’accusa di violenza privata e maltrattamenti, oltre alla sospensione dal servizio.
Il carabiniere si sarebbe difeso spiegando di aver deciso di bendare il ragazzo americano per evitare che questi potesse vedere la documentazione sul caso del carabiniere ucciso presente sui tavoli dell’ufficio. Se questo fosse vero, però, si potrebbe pensare che questo metodo sia utilizzato abitualmente nei confronti di persone sottoposte a fermo. Il comandante provinciale Francesco Gargaro si è invece affrettato a chiarire che “mai era accaduta una cosa simile”.
Ora l’indagine interna dell’Arma prosegue per scoprire chi ha scattato la foto e chi l’ha divulgata.
E proprio stando alle indagini in corso sulla foto è emerso che il ragazzo americano sarebbe rimasto bendato per 4 o 5 minuti prima di essere spostato in un’altra stanza. Per il militare responsabile sarebbe stato già disposto il trasferimento a breve ad “altro incarico non operativo”. E proseguono anche le indagini per individuare l’autore dello scatto e chi ha fatto circolare la foto su alcune chat.
La foto sulla Cnn
La foto del ragazzo fermato e con gli occhi bendati ha conquistato anche l’apertura del sito della Cnn, che parla di “un’immagine scioccante” e riferisce dell’avvio delle indagini sullo scatto. La foto rimbalza anche sugli altri media americani, dal Washington Post al Los Angeles Times che, citando le autorità italiane, parlano di “atto illegale”.