Campi Flegrei, Musumeci dopo l’incontro con i sindaci: “La commissione Grandi rischi conferma l’allerta gialla”
“La commissione Grandi Rischi conferma di mantenere l’allerta gialla” nella zona dei Campi Flegrei. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, dopo una mattinata di forte tensione per le dichiarazioni rese alla commissione Ambiente della Camera. In quella sede, il ministro aveva fatto temere per un possibile passaggio all’allerta arancione.
“Abbiamo chiesto un parere sulla situazione nei Campi Flegrei alla commissione Grandi rischi. Il 3 ottobre la commissione, dopo una riunione, ha confermato il livello di allerta gialla, evidenziando però la necessità di approfondire l’analisi a causa della complessità del tema e della possibile evoluzione delle dinamiche del vulcano. Il 27 e il 28 ottobre nuova riunione: è stato dato avvio all’audizione di esperti. La commissione ha rilevato che l’insieme dei risultati rafforza l’ipotesi del coinvolgimento di magma. Non significa presenza del magma in superficie, ma il magma ha un ruolo nella dinamica che va continuamente monitorata”, aveva detto stamattina in commissione.
Al termine di un incontro a Palazzo Chigi con i sindaci dell’area, i vertici di Ingv e commissione e il capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio, Musumeci ha invece confermato l’allerta gialla. “La commissione sostiene che il sisma si stia evolvendo e quindi in questo momento l’allerta gialla è ampiamente confermata. Non c’è allarme, va detto in maniera chiara”, ha sottolineato.
Secondo il minsitro “l’ipotesi di evoluzione” di cui si era parlato “in questo momento è rientrata. Siamo relativamente tranquilli, tenendo conto che ci troviamo in una zona ballerina”, ha detto.
Secondo Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv, “negli ultimi mesi il sollevamento di 1,5 centimetri è triplicato rispetto ai mesi scorsi, ma nell’ultima settimana si è registrato un rallentamento di questo sollevamento. Difficile pensare che non riprenda nelle prossime settimane o mesi, ma in questo momento non c’è evidenza di un problema di rischio eruttivo ovviamente continuiamo il monitoraggio”.