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    Esclusivo TPI. “Ho riconosciuto dalla voce il medico dei tamponi falsi. È lui che ha fatto i test agli anziani nella nostra RSA”

    Rosa Anastasio è l’assistente sociale che nella notte tra il 22 e il 23 marzo ha assistito ai test eseguiti per conto della ASL dal medico oggi indagato nell’inchiesta per tamponi falsi

    Di Amalia De Simone
    Pubblicato il 16 Nov. 2020 alle 13:45 Aggiornato il 16 Nov. 2020 alle 15:32

     

     

     

     

    Il medico indagato per truffa nell’inchiesta sui tamponi falsi (svelata da TPI con un’inchiesta esclusiva), a marzo scorso effettuò oltre un centinaio di tamponi nella RSA di Madonna dell’Arco, uno dei principali focolai della prima ondata Covid in Campania con 10 morti e 50 positivi. E quel medico entrò nella RSA per conto della ASL Napoli 3. Il nostro giornale, dopo aver fatto luce sullo scandalo dei tamponi falsi, ora è in grado di aggiungere un altro tassello a questa incredibile vicenda. Testimoni che si trovavano nella RSA di Madonna dell’Arco in quella sera di marzo ci hanno confermato che a eseguire i test sugli anziani era stato proprio il dottor Raffaele Balbi.

    “Ho riconosciuto il medico coinvolto nell’inchiesta dei falsi tamponi dal tono della voce. È lui che è venuto quella notte ad eseguire i test”, dice a TPI Rosa Anastasio, assistente sociale con un ruolo di responsabilità nella struttura. Il medico, quella notte, eseguì oltre 100 tamponi senza rispettare i protocolli di sicurezza sanitari: test ogni due minuti senza cambiarsi i guanti e senza disinfettarsi le mani. A confermarlo al nostro giornale è anche il priore della RSA, che a TPI ha raccontato: “Fu l’Asl a comunicarci l’arrivo in serata di un medico che avrebbe provveduto ad eseguire gli esami per la ricerca del Coronavirus. Il dottore arrivò con un’ambulanza: indossava tuta, una visiera e dei guanti che non cambiò mai. Io credo che abbia messo in pericolo tutti quanti: non si cambiava i guanti tra un un tampone effettuato e il successivo, non si disinfettava le mani, permetteva che un mio confratello fosse lì a scrivere i nomi di tutti quanti, seppur con la mascherina, in un ambiente in cui sono entrate 40 persone di cui poi una buona ventina sono risultate positive”.

    L’INCHIESTA DI TPI SUI TAMPONI FALSI IN CAMPANIA: PARTE 1 

     

    L’INCHIESTA DI TPI SUI TAMPONI FALSI IN CAMPANIA: PARTE 2
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