Dopo aver denunciato la questione della carenza dei medici di medicina generale in Campania, TPI ne ha parlato con Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione Italiana Medici Medicina Generale (Fimmg) e presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Omceo) di Napoli e provincia. Il medico si dice preoccupato per questa carenza e sottolinea gli interventi chiesti dal sindacato in passato sul punto. “Come Ordine dei medici di Napoli avevamo offerto alla Regione di occuparci della questione, ma hanno ritenuto di poter fare da soli” (qui le risposte di Scotti sull’emergenza Covid in Campania)
Dott. Scotti, in Campania mancano i medici di medicina generale ma i bandi sono fermi. A livello sindacale qual è la vostra posizione?
È una realtà atavica. Come sindacato abbiamo segnalato la questione più volte, ed è stata formalizzata anche portando nei comitati una serie di soluzioni. La Regione blocca una serie di procedure amministrative che, mi sembra, non dovrebbero essere bloccate dal Covid. Come presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, avevo offerto alla Regione in maniera sussidiaria di potermi occupare della questione, con personale dedicato, per recuperare il ritardo. Avevamo cercato anche delle soluzioni attraverso domande presentate telematicamente, che avrebbero facilitato i percorsi, ci eravamo forniti di un know how riferito a questa procedura, ma la Regione invece ha ritenuto di poter riuscire da sola a risolvere la questione.
Ci sono 2mila medici in graduatoria, con i titoli e pronti per entrare in servizio, che però sono “parcheggiati”.
Ovviamente, in quanto segretario nazionale Fimmg, mi interesso alla questione solo perché campano e napoletano, ma dal momento che ricopro anche il ruolo di presidente dell’Ordine dei medici di Napoli non posso svolgere un ruolo sindacale attivo sul territorio. Questo talvolta viene confuso da qualche collega, ma io sul territorio campano rappresento tutti i medici, cerco di mantenere una neutralità. Come presidente dell’Ordine, in ogni caso, sono particolarmente preoccupato per la cittadinanza a causa di queste carenze. Capisco la necessità per i colleghi, rispetto alla loro ambizione di posti di lavoro, ma questa è soprattutto una carenza di assistenza per i cittadini. Ci sono interi quartieri di Napoli dove i cittadini non possono scegliere il loro medico e sono costretti a sceglierne uno che si trova in un altro quartiere. Tra poco ci saranno intere aree della Regione in cui non si potrà scegliere un medico.
Da alcune testimonianze che abbiamo raccolto di medici precari, durante alcune riunioni della Fimmg sembra che venisse negata la carenza. Veniva detto di aspettare e che il bando sarebbe arrivato.
Questo non mi risulta, sono illazioni. Ho sempre testimoniato formalmente che nell’arco di questi due o tre anni ci sarà, con i pensionamenti, l’uscita di qualche migliaia di medici in Campania e che se pubblicassero le carenze tutte le aspettative dei giovani medici sarebbero soddisfatte. Se questi colleghi hanno elementi documentali li portino, ma ci sono verbali dei comitati regionali che dicono esattamente il contrario.
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