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    “Laureato a Bari, anestesista a Parigi”: la campagna provocatoria contro la fuga dei medici

    Campagna fuga medici
    Di Beatrice Tomasini
    Pubblicato il 6 Giu. 2019 alle 21:29

    Campagna fuga medici – “Laureato a Bari, anestesista a Parigi. Offre l’Italia” oppure “Laureata a Milano, medico a Berlino”. Sta facendo discutere la campagna ideata dall’Ordine dei Medici per sensibilizzare al problema sempre più grave della penuria di personale medico nel nostro paese.

    Cartelloni che hanno l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto spingere il governo affinché intervenga quanto prima per porre fine o quantomeno arginare la fuga all’estero dei medici italiani.

    Addirittura il problema è così serio che, in alcuni reparti ospedalieri, si è stati costretti a richiamare camici bianchi ormai in pensione o andare a cercarne altri in Romania. È il caso, per esempio, della regione Veneto.

    Il Molise, invece, ha deciso di ricorrere all’uso dei medici militari. La richiesta di aiuto ai ministeri della Salute e della Difesa è arrivata dal commissario alla Sanità della regione Angelo Giustini.

    Il grande problema che afflige gli studenti di medicina in Italia è la penuria di borse di studio per la specializzazione. Ecco perché la Fnomceo, Federazione dell’ordine dei medici, ha pensato di lanciare questa campagna pubblicitaria dai toni provocatori: lo scopo è chiedere al governo più posti per i medici laureati.

    “Ogni anno – è scritto nel manifesto pubblicitario – 1.500 medici vanno a specializzarsi all’estero. E non tornano. Costano all’Italia oltre 255 milioni”. E infine la richiesta esplicita: “Governo, servono più posti i specializzazione”.

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