Morto Calisto Tanzi, l’imprenditore ex patron della Parmalat aveva 83 anni
È morto l’imprenditore Calisto Tanzi, ex patron della Parmalat ed ex proprietario del Parma calcio. Aveva 83 anni ed era malato di cuore da tempo. Nel 2003 il crac finanziario delle sue aziende porta alla fine della sua carriera da imprenditore. Dopo diversi processi viene condannato nel 2010. Altre condanne arrivano anche per filoni collegati come il crac ParmaTour.
Nato a Colecchio (Pr) il 17 novembre 1938, ad appena 22 anni fonda la sua impresa del latte. È il 1961 quando riesce a trasformare la vecchia azienda del nonno in una multinazionale con oltre 130 stabilimenti in tutto il mondo. Mette sul mercato le prime confezioni in tetrapack e sviluppa il processo a lunga conservazione del latte.
A metà degli anni Settanta, il fatturato dell’azienda supera i 100 miliardi di lire. Tanzi, però, non vuole fermarsi al latte, e così dal settore alimentare – che comprende anche merendine, conserve e yogurt – decide di allargarsi a turismo, tv e nel 1990 al calcio. Durante la gestione del Parma, il club vince tre Coppe Italia, una Supercoppa italiana, due Coppe Uefa, una Supercoppa europea e la Coppa delle Coppe.
Negli anni Novanta poi la Borsa, le acquisizioni, il ricorso al mercato dei titoli. Fino al crac. Secondo gli inquirenti, Parmalat è “la più grande fabbrica di debiti della storia del capitalismo europeo”. Nel 1999 cominciano le difficoltà maggiori: acquisisce Eurolat dal gruppo Cirio di Sergio Cragnotti per oltre 700 miliardi di lire. In questo modo consente a Cragnotti di rientrare dei debiti con la Banca di Roma di Cesare Geronzi. Lo stesso accade nel 2002 quando Tanzi compra le acque minerali da Giuseppe Ciarrapico, indebitato con Banca di Roma. L’imprenditore così paga debiti contraendo altri debiti. Nel 2003 chiama il super consulente Enrico Biondi per risanare il gruppo Parmalat ma questo si rende conto che non c’è più nulla da fare. Il 27 dicembre, quindi, Tanzi viene arrestato e nel 2010 arriva la condanna: 17 anni e 5 mesi di reclusione per un crac da 14 miliardi di euro.