“Si appropriò dei soldi di Calissano”, ai domiciliari l’avvocato: ammanchi per 500mila euro
Peculato aggravato, falso ideologico, falsa perizia. Sono i reati contestati dalla procura di Genova all’avvocato Matteo Minna, accusato di aver fatto sparire soldi dai conti dei suoi amministrati, tra i quali spicca il nome di Paolo Calissano. Secondo i pm, l’avvocato avrebbe sottratto oltre 800mila euro, di cui 500mila appartenevano all’attore genovese, ucciso da un mix di farmaci antidepressivi il 29 dicembre 2021.
Minna era stato nominato amministratore di sostegno di Calissano dopo le vicende giudiziarie seguite alla morte per droga di Ana Lucia Bandeira Bezzerra, morta nel suo appartamento di Genova a settembre 2005. L’interprete de “La dottoressa Giò” e “Vivere” aveva patteggiato una condanna a 4 anni, trascorrendo un lungo periodo in una comunità di recupero.
A dare slancio all’indagine è stato un esposto presentato dai familiari dell’attore dopo la morte dell’attore. I parenti di Calissano era insospettiti sia da prelievi di denaro che da operazioni economiche. Secondo il procuratore capo Nicola Piacente “l’indagato, in assenza di preventiva autorizzazione del giudice tutelare e approfittando del proprio ruolo e del rapporto fiduciario instaurato con le famiglie degli assistiti, ha posto in essere plurime operazioni di appropriazione ai danni degli amministrati, attraverso prelevamenti di denaro contante e bonifici disposti da conti bancari di questi ultimi in favore di propri conti personali”.