Calenda attacca Conte: “Campione di qualunquismo e trasformismo”
“Un campione di qualunquismo e trasformismo”. Carlo Calenda è tornato ad attaccare il Movimento 5 Stelle e il suo leader Giuseppe Conte, che lo aveva accusato ieri di arroganza dopo la richiesta di escludere esponenti del M5S da una futura giunta guidata dal Partito democratico, in cambio del suo sostegno a Roberto Gualtieri.
“Dettare condizioni agli altri mi sembra quanto meno arrogante”, aveva dichiarato Conte a margine di una manifestazione elettorale per le amministrative a Ramacca, nel Catanese, dopo aver detto che Calenda, a differenza del Movimento 5 Stelle, è ancora solo “all’inizio di un cammino politico nazionale”. “Calenda sta facendo un suo percorso politico autoreferenziale, e noi glielo facciamo fare tranquillamente: siamo orgogliosamente forti della nostra storia e della nostra tradizione, lui si affaccia adesso alla politica. Essere una forza nazionale è un’altra prospettiva”, ha detto Conte, augurando all’ex ministro dello Sviluppo economico “buona fortuna”.
La risposta di Calenda non si è fatta attendere. “Non gli ho mai sentito fare un ragionamento interessante o affrontare una questione con competenza”, ha detto. “Detesto le sue furbizie sui decreti sicurezza e le sue giravolte da Sovranista a riformista a seconda dell’opportunità. Questa la mia opinione”, ha aggiunto su Twitter, dopo essere arrivato terzo al primo turno nella capitale, mentre la sua lista ha ottenuto è stata la più votata con il 19%.
“Io non farò né alleanze né apparentamenti, faremo un’opposizione costruttiva”, ha detto Calenda a Otto e mezzo, su La7. “Ma penso sia giusto andare a votare al ballottaggio e sicuramente non voterò Michetti ma voterò Gualtieri, perché mi corrisponde di più”, ha aggiunto.
Il segretario del Pd , Enrico Letta si è invece impegnato a parlare con tutti possibili alleati. “Nelle prossime ore, nei prossimi giorni, cercherò Calenda, Conte, Renzi, tutti coloro che rappresentano partiti e movimenti con cui possiamo dialogare nelle città che vanno al ballottaggio”, ha detto ieri il segretario del Pd, Enrico Letta, intervistato a Radio Immagina. “Non proporremo apparentamenti o accordi di governo basati su posti o assessorati, faremo una proposta ai cittadini di Roma, Torino e Trieste. Cercheremo di convincere gli elettori e sono convinto che gli elettori saranno disponibili ad ascoltare le nostre ragioni”.