La sanità in Calabria è sempre più nel caos. Prima le dimissioni dell’ormai ex commissario Saverio Cotticelli, poi la gaffe del suo successore, Giuseppe Zuccatelli, appena nominato dal Governo. E così presto alla guida della sanità calabrese potrebbe arrivare una nuova squadra, con al suo interno un nome di assoluto prestigio e garanzia, come il fondatore di Emergency Gino Strada.
Ripercorriamo brevemente quanto sta accadendo in questi accesi giorni. Con l’ultimo Dpcm la Calabria è stata inserita tra le Regioni in zona rossa, non per la quantità dei contagi, ma per la fragilità del suo sistema sanitario, con carenze di posti in terapia intensiva, tagli, debiti, sprechi e un commissariamento che va avanti da oltre 10 anni.
Come se non bastasse, qualche giorno fa il commissario Cotticelli è finito al centro di polemiche per via dell’intervista rilasciata alla trasmissione di Rai 3 Titolo V, durante la quale ha dimostrato gravi lacune, come il non sapere che la responsabilità di redigere il piano Covid spettasse a lui, o quanti fossero i posti disponibili in terapia intensiva nella Regione. Un’intervista shock che ha portato alle dimissioni di Cotticelli, chieste anche dal premier Giuseppe Conte, che lo aveva nominato durante il suo primo governo. Ieri poi il generale in pensione, ospite di Non è l’Arena, ha detto di non riconoscersi in quell’intervista, lanciando sospetti su una possibile congiura nei suoi confronti, come confermato nell’intervista esclusiva al nostro giornale di Luca Telese.
In breve tempo l’esecutivo ha poi nominato un nuovo commissario per la sanità calabrese: Giuseppe Zuccatelli. Le cose non sono andate meglio. Immediatamente sui social è diventato virale un suo video nel quale affermava che le mascherine non servono a prevenire il Covid, perché per contagiarsi bisogna baciarsi per quindici minuti in bocca con la lingua. Zuccatelli ha poi provato a metterci una pezza, affermando che si trattava di frasi estrapolate dal contesto.
Eppure sono in molti che già vorrebbero una sua sostituzione. Uomo di Leu, finora il ministro della Salute Speranza lo ha sostenuto, sottolineando che “un video non cancella anni di curriculum”. Ma sembra essere rimasto l’unico a prendere le sue difese. L’eurodeputata Laura Ferrara, alcuni parlamentari e consiglieri comunali chiedono a mezzo stampa la “revoca della nomina di Zuccatelli con effetto immediato o tutt’al più il suo mancato rinnovo con l’entrata in vigore del nuovo decreto Calabria, che avverrà a giorni”.
Il deputato pentastellato Francesco Forciniti ha affermato che “la nomina di Giuseppe Zuccatelli non può soddisfare i cittadini calabresi perché rappresenta una scelta di assoluta continuità con il passato. Nel metodo, perché perpetua la logica dei dirigenti con la tessera di partito in tasca, e nel merito, perché Zuccatelli ha già amministrato aziende sanitarie in Calabria, e fa parte a pieno titolo di quella classe dirigente che certamente non ha portato i risultati sperati alla nostra terra”.
Persino i vescovi calabresi sembrano scaricare il neocommissario, esprimendo “forte preoccupazione e profonda amarezza di fronte all’evoluzione delle vicende che riguardano la sanità e la tutela del diritto alla salute in Calabria”, come afferma il presidente della Conferenza episcopale della Calabria Vincenzo Bertolone.
E così spunta il nome nuovo di Gino Strada. Il senatore e presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra ha annunciato un dialogo in corso con il fondatore di Emergency “allo scopo di coinvolgerlo nella squadra della sanità calabrese in fase di rinnovamento dopo l’uscita del commissario Saverio Cotticelli e l’arrivo di Giuseppe Zuccatelli. Si sta lavorando con il Governo affinché in Calabria si abbia una squadra che includa qualcuno che ha chiarissimo il quadro, qualcuno che sappia frenare appetiti criminali”.
Il nome di Gino Strada come soluzione ai problemi di lungo corso della sanità calabrese circola in realtà da un po’ di tempo. Tra i primi a candidarlo, già a marzo, le Sardine. Una proposta tornata forte in questi difficili giorni: “La Calabria – ha dichiarato Jasmine Cristallo a Repubblica – necessita di un’azione, di un messaggio di shock e di rottura immediata e che sia immediatamente leggibile ed esigibile. Questo può avvenire soltanto attraverso la scelta di un nome che non abbia ombra alcuna, una persona lontana da qualunque logica spartitoria e che abbia come stella polare la centralità della sanità pubblica, in una sussidiarietà fattiva e funzionale con tutto il mondo dell’associazionismo sul territorio e metta al primo posto la tutela della salute a partire dai ceti più deboli e marginali della nostra società. Questi valori e questi strumenti trovano sintesi assoluta nella figura di Gino Strada”.
Il fondatore di Emergency sembra piacere un po’ a tutti, da esponenti locali del Pd ai parlamentari, fino ad arrivare ad ampi settori dei Cinque Stelle. Favorevole ad un suo coinvolgimento anche l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, che all’AdnKronos ha dichiarato: “Ieri ho avuto una conversazione telefonica con Gino Strada, che ricordo è cittadino onorario di Riace. È una persona speciale, soprattutto preparata. Sarebbe il nome giusto al momento giusto, una luce in mezzo alle ombre di poteri forti e perversi. Credo accetti questo ruolo in un momento emergenziale per la Calabria assimilabile agli scenari dove ha combattuto in prima linea in tutto il mondo”. Sarà un’ipotesi davvero percorribile? Gino Strada accetterà un’avventura non certo semplice, e probabilmente non da commissario ma da sub commissario? I prossimi giorni, con la conversione del Decreto Calabria, saranno decisivi per il futuro della fragile sanità calabrese.
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