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    Bologna, sgombero del centro sociale Xm24. Salvini commenta: “Ruspe democratiche”

    Il centro sociale era presente nell'ex mercato di Via Fioravanti dal 2002. Il Comune vuole realizzare nello stabile dieci appartamenti di co-housing

    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 6 Ago. 2019 alle 10:03 Aggiornato il 6 Ago. 2019 alle 12:43

    Bologna, sgombero del centro sociale Xm24: gli attivisti salgono sul tetto per protesta

    Lo sgombero del centro sociale Xm24 in via Fioravanti 24 a Bologna è iniziato alle ore 5.30 del 6 agosto. Le operazioni delle forze dell’ordine sono iniziate all’alba, con camionette e volanti. Sul posto anche una ruspa.

    Il vice-premier Matteo Salvini intorno alle 9:00 ha postato un video che mostra la ruspa in azione commentando: “Buongiorno Amici. Forze dell’Ordine impegnate fin dall’alba nello sgombero a Bologna del centro sociale Xm24. Molto bene, la musica è cambiata: ordine, legalità e democratiche RUSPE!”.

    Lo sgombero è stato ordinato dalla giunta del sindaco in quota Pd Virginio Merola. Gli attivisti hanno inizialmente reagito salendo sul tetto e accendendo fuochi d’artificio.

     

    Altri ragazzi hanno invece inscenato dei monologhi del teatro classico, recitando di fronte agli agenti. Un testimone accorso in via Fioravanti ha commentato: “Le occupanti e gli occupanti di #XM24 stanno dando vita a una resistenza geniale, a partire da chi si è fatto trovare a resistere cantando nella splendida piscina, chi girando un film all’interno dello spazio. Intanto dal tetto fuochi di artificio”.

    I fuochi d’artificio durante lo sgombero del centro sociale Xm24

    Lo sgombero però è andato avanti. Il progetto della giunta è quello di realizzare nel’edificio 10 appartamenti di co-housing, previsti dal piano “Mille case per Bologna”, che si propone di realizzare nuove case in appartamenti vuoti o sfitti di proprietà del Comune.

    Un’immagine dello sgombero

    Il centro sociale aveva cercato di trovare una mediazione l’ultima volta il 1 agosto in un incontro in Questura, facendo delle proposte per evitare la distruzione del centro sociale che ormai da oltre 17 anni anima la vita politica e culturale della città. Gli attivisti si erano detti disponibili a un trasferimento in un altro edificio pubblico dove poter continuare le loro attività ma la richiesta è stata rifiutata.

    Alcuni attivisti in presidio di fronte al centro sociale. Credits: Michele Cirinesi

    La storia del centro sociale

    Il centro sociale sorge in un ex mercato ortofrutticolo a pochi passi dalla nuova sede del Comune di Bologna, nel rione Bolognina. Diciassette anni fa fu proprio il sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca a proporre il trasferimento di un gruppo di collettivi nell’edificio.

    Attivisti e amministrazione comunale si accordarono per una concessione temporanea. In cambio i ragazzi del centro sociale hanno fatto alcuni lavori all’interno dello stabile per renderlo più agibile e hanno creato spazi e servizi accessibili a tutta la città.

    Tra le tante iniziative: una radio, una ciclofficina, un laboratorio di stampa serigrafica, una palestra di yoga e tessuti, una palestra di pugilato, una cucina popolare, un orto, una sala prove, una camera oscura, una libreria-biblioteca e archivio e un mercato contadino.

    Nel 2013 è stato trovato un nuovo accordo per una convenzione triennale, che ha permesso agli attivisti di Xm24 di continuare le attività. Nel 2016 però la convenzione è scaduta e l’accordo per un rinnovo non è arrivato. Il 25 luglio scorso scadeva il termine ultimo per liberare gli spazi.

    Il 29 giugno una manifestazione in difesa del centro sociale ha visto la partecipazione di migliaia di persone. L’ultimo gesto estremo di protesta dei militanti di Xm24 è stata la cancellazione dei murales sulla facciata dell’edificio che la soprintendenza voleva tutelare. Xm24 rappresentava infatti anche uno dei principali centri di sviluppo cittadino della street art.

     

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