Reintegrato l’impiegato licenziato per una bestemmia. Il call center: “Si è impegnato a non rifarlo più”
È stato reintegrato l’impiegato del call center che aveva perso il lavoro per una bestemmia. Lo hanno annunciato i sindacati, che hanno ritirato lo sciopero indetto fino a domenica per protestare contro la decisione dell’azienda Covisian. Alla fine la mobilitazione alla sede bolognese è durato tre giorni consecutivi. “Le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, che hanno dal primo minuto sostenuto il provvedimento fosse sproporzionato rispetto al fatto contestato, salutano positivamente la decisione assunta da Covisian”, hanno dichiarato Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil.
Al Corriere della Sera, l’impiegato si è detto “contento e sollevato” anche “per tutti i miei colleghi che non mi hanno fatto mai sentire solo in questi giorni”.
L’azienda, che gestisce in appalto il call center di Hera, ha riconosciuto la buonafede del lavoratore pur continuando a difendere la decisione. “Il recente licenziamento del dipendente del call center di Bologna è stata una decisione resa necessaria per tutelare l’azienda e i suoi collaboratori impegnati quotidianamente a fornire un servizio di qualità ai nostri committenti e ai loro clienti, qualità che non può essere compromessa dall’utilizzo di un linguaggio offensivo o comportamenti inappropriati”, ha dichiarato Covisian in una nota, in cui ha detto di aver apprezzato “il fatto che il lavoratore abbia riconosciuto il proprio errore, impegnandosi in caso di reintegro ad evitare il ripetersi dell’accaduto”.