La storia di Filippo, il bimbo che vive con il cuore artificiale nel carrello: “Ha sei anni ma è maturo come un adulto”
“Filippo adora Spiderman, ma io gli dico sempre: il mio supereroe sei tu”. A parlare è Ottavia, madre del bambino di sei anni uscito dalla sua stanza di ospedale dopo 120 giorni grazie a un nuovo cuore artificiale.
Dopo anni di esami e interventi per una cardiomiopatia dilatativa congenita, lo scorso dicembre il bimbo è stato ricoverato al Sant’Orsola di Bologna. “Da quella stanza di ospedale, fino a venerdì, Filippo praticamente non è mai uscito. Se non per essere operato per un’infezione il giorno del suo compleanno, il 3 aprile”, ha detto la madre a La Repubblica, descrivendo i momenti in cui Filippo è potuto finalmente varcare la porta della camera grazie a un nuovo cuore artificiale portatile che pesa solo nove chili.
“Davanti al bancone del bar, Filippo ha detto solo: wow”, ha ricordato Ottavia. “Poteva avere tutte le brioche ma ha chiesto un pacchetto di Tuc e un caffè d’orzo. Con i suoi 6 anni e il cuore nel trolley, si è seduto al tavolino e in quel momento io ho avuto i brividi: erano i primi momenti di vita normale dopo 120 giorni passati nella sua stanza d’ospedale, attaccato a un apparecchio di quasi 100 chili”-
“Diamo sempre tutto per scontato, ma la felicità è nelle piccole cose. Io arrivando al bar del Sant’Orsola con mio figlio che tirava da solo il cuore artificiale ho pensato: ‘Bel colpo’. È stato bello come respirare, i suoi piccoli passi fuori dal letto sono la mia vita”, ha ricordato. “Adesso io sono solo grata perché il mio piccolo supereroe può camminare, può piegarsi, può giocare a biliardino. Devo vivere solo un giorno alla volta, senza pensare al trapianto, quello non è nelle mie possibilità”.
L’obiettivo di Filippo è adesso quello di tornare a casa dal fratellino. “È maturo come un adulto, sa che non deve strafare, dice sempre: ‘Sarò bravo perché voglio tornare a casa da mio fratello’. Il fratellino ha 2 anni e mezzo, gli manca tantissimo. Filippo adora Spiderman, ma io gli dico sempre: il mio supereroe sei tu. Perché ha molta più forza di me, io so che dobbiamo aspettare il cuore nuovo, ma nessuno sa quando arriverà”.