Bollette, Draghi annuncia nuovi interventi contro i rincari: “Aiuti a famiglie più povere”
Il governo è pronto “a intervenire di nuovo” contro gli ulteriori rincari delle bollette previsti per i prossimi mesi. Lo ha annunciato Mario Draghi, promettendo di inserire aiuti per le famiglie più povere nella legge di bilancio attualmente all’esame del parlamento.
“Per limitare i rincari nel breve periodo e aiutare in particolare le famiglie piu’ povere, abbiamo stanziato 1,2 miliardi di euro a giugno e oltre 3 miliardi a settembre”, ha detto il presidente del Consiglio nel suo intervento alla presentazione del Manifesto di Confindustria Energia e sindacati. “Interveniamo in Legge di bilancio e siamo pronti a continuare a farlo, con particolare attenzione per le fasce piu’ deboli”, ha aggiunto, affermando che il governo ha chiesto alla Commissione europea di studiare “soluzioni di medio periodo, ad esempio sul tema dello stoccaggio, per limitare le fluttuazioni di prezzo e i rischi per imprese e cittadini”.
La scorsa settimana l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) aveva avvertito che senza interventi da parte del governo, nel primo quadrimestre 2022 si registreranno nuovi rincari alle bollette, dopo gli aumenti degli scorsi mesi, già contenuti da altre manovre dell’esecutivo. A luglio erano stati stanziati 1,2 miliardi di euro per finanziare la riduzione della componente Asos (destinata soprattutto a finanziare lo sviluppo delle rinnovabili) per il terzo trimestre 2021, e a fine settembre il governo ha proposto un altro intervento da 3,5 miliardi di euro.
Nel corso del suo intervento, l’ex presidente della Banca centrale europea ha auspicato “la collaborazione tra tutte le parti” che sono coinvolte nella transizione ecologica, una sfida che ha “un’importanza esistenziale”.
Draghi ha affermato che la transizione ecologica “richiederà trasformazioni radicali, nelle tecnologie, nelle abitudini di consumo, e per aver successo dovrà essere sostenibile anche dal punto di vista sociale ed economico”, ricordando che lo stato “avrà un ruolo centrale nella gestione di questi cambiamenti”.
“Lo Stato deve fare in modo che i rischi della transizione si trasformino in occasioni di crescita: nel settore delle energie molte delle tecnologie più promettenti hanno costi fissi elevati e richiedono investimenti sostanziosi. Il settore pubblico deve contribuire a queste spese che non possono essere sostenute solo dalle aziende ma deve anche investire in formazione per garantire la mobilità e sostenere i giovani”, ha continuato. “La riconversione dei settori industriali tradizionali rappresenta un’occasione per l’Italia e per il suo tessuto imprenditoriale. Nella nostra storia, abbiamo saputo cogliere le opportunità delle rivoluzioni industriali, e sono sicuro che lo sapremo fare ancora”.