Maria Rosaria Boccia metteva un cuscino sulla pancia per simulare una gravidanza agli occhi di un suo ex e di altre persone. Lo sostiene N.A., un uomo di Scafati, in provincia di Salerno, che qualche hanno fa ha avuto una breve relazione con l’imprenditrice 41enne indagata dalla Procura di Roma per minaccia ad appartenente a corpo politico e lesioni aggravate dopo la denuncia presentata dall’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Nelle carte dell’inchiesta si legge che Boccia avrebbe detto anche a Sangiuliano di essere incinta di lui, anche se poi della presunta gravidanza non si è più saputo nulla.
Intervistato dal quotidiano La Verità, N.A. riferisce che la donna era una che “si pavoneggiava” e “che voleva entrare nel mondo della politica”.
“Ci siamo visti una sola volta – racconta l’uomo – e il giorno seguente fui obbligato a farla scendere dalla macchina in autostrada”. Poi Boccia avrebbe tentato di rivederlo, ma lui avrebbe rifiutato: “Siccome sono separato e sto a casa con mia madre, lei un giorno voleva entrare a tutti i costi. Per non incontrarla ho chiuso il portone di casa e l’ho lasciata in giardino”, ricostruisce l’uomo: “Aprii il cancello e andai via da una seconda uscita. Mia madre scese per dirle che non c’ero, ma non se ne andava”.
Dopo qualche tempo, l’imprenditrice sarebbe tornata a farsi viva: “Mi disse che era incinta”. Ma non di lui. “La incontro di nuovo dopo qualche mese e lei mi racconta che aveva perso il bambino e donato gli organi”, continua N.A.: “Sapevamo tutti che indossava un cuscino per simulare la pancia. E noi la assecondavamo”. Lo faceva perché “voleva che si sapesse che era incinta di qualcuno, ma era una palla”.
“Io dopo due ore con lei avevo già capito tutto”, insiste l’uomo. “Ma come ha fatto Sangiuliano a non valutarla subito? L’avevano messo in guardia anche alcuni amici comuni…”.