Beppe Grillo, l’accusa della procura: “Ha veicolato le richieste di Moby ai politici”. Le pressioni in chat a Toninelli
Esponenti di primo piano del Movimento 5 Stelle sarebbero tra i destinatari delle richieste che Beppe Grillo avrebbe trasmesso per conto del patron della compagnia marittima Moby, al centro dell’inchiesta per traffico di influenze illecite emersa nelle scorse ore. È l’accusa rivolta dalla procura di Milano al comico genovese che, secondo quanto riporta La Repubblica, avrebbe contattato anche Danilo Toninelli, che da ministro delle Infrastrutture e dei trasporti si era scontrato con l’armatore Vincenzo Onorato sul tema del rinnovo delle tratte. Tra gli altri parlamentari del M5S interessati alla vicenda Moby, viene citata anche la deputata Carla Ruocco, in passato nel direttorio del Movimento, che in parlamento avrebbe dato seguito alle richieste di Grillo.
“Su Onorato non ho nulla da dire. Io ho fatto solo ciò che si doveva fare. Cioè ho detto che si fanno le gare e non le proroghe delle convenzioni”, ha detto a La Stampa Toninelli, che non è indagato dalla procura. Nell’intervista, l’ex ministro del governo Conte I ha detto di non poter sapere se è stato sostituito per la sua fermezza nei confronti di Onorato, “ma di certo per quello che ho fatto da ministro mi sono fatto tanti nemici potenti”.
Il senatore M5S ieri ha anche preso le difese di Grillo, indagato per traffico di influenze illecite nell’inchiesta aperta dopo il crac di Moby. “Come fai a non avere fiducia in uno che da quando è entrato in politica ha perso soldi?”, ha detto Toninelli in una diretta sulla sua pagina Facebook.