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    Bari, tre ragazzi arrestati per l’omicidio di un clochard: “Usato come bersaglio per testare la pistola”

    Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 15 Nov. 2024 alle 17:50

    Tre ragazzi di Bari, un maggiorenne e due minorenni, sono stati arrestati con l’accusa di aver ucciso un uomo di 38 anni utilizzandolo come bersaglio per testare una pistola.

    L’omicidio risale alla sera del 31 maggio scorso ed è avvenuto in un casolare abbandonato di Ceglie del Campo, a una ventina di chilometri dal capoluogo pugliese. La vittima si chiamava Nardev Singh ed era un clochard indiano di 38 anni.

    “Hanno sparato contro un bersaglio umano per provare una pistola a salve, modificata” acquistata da poco, spiega il procuratore aggiunto di Bari, Ciro Angelillis. . “Un movente che sconvolge”, sottolinea il magistrato: “Hanno ritenuto delle persone equivalenti a degli oggetti”. Prima sparare contro Nardev, infatti, i giovani avrebbero provato la pistola contro delle bottiglie.

    Le misure cautelari nei confronti dei tre ragazzi sono state disposte dai Gip su richiesta della Procura di Bari e della Procura dei minorenni. Altri tre giovani sono indagati a piede libero per aver favorito la fuga degli altri poco dopo l’omicidio.

    Secondo quanto ricostruito, la sera del 31 maggio nel casolare c’erano anche altre persone senza fissa dimora, di nazionalità indiana, pakistana e italiana. Secondo Angelillis, i clochard “hanno sentito un richiamo provenire dall’esterno e Nardev è andato a vedere chi fosse insieme a un altro”.

    Fuori dal casolare c’erano i tre presunti omicidi. “Dopo aver scambiato qualche frase – prosegue il procuratore aggiunto – uno dei ragazzi ha esploso due colpi di pistola, e uno di questi ha colpito al petto la vittima, che è morta quasi immediatamente”.

    Fondamentali per le indagini sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, ma anche le dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, parente di uno dei tre.

    La pistola sarebbe stata acquistata da un rivenditore del quartiere Japigia, minorenne, dal quale inizialmente avrebbero voluto comprare una moto. Non convinti dal mezzo, avrebbero deciso di ripiegare sulla pistola, pagata 250 euro. L’arma non è stata ancora trovata.

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