A pochi giorni dall’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del “Codice rosso” – un disegno di legge che riduce i tempi per i procedimenti giudiziari in casi di violenza e stupro – arriva l’ennesimo episodio drammatico con protagonista una donna, e nello specifico, una bambina.
Nel messinese, infatti, sei anni fa una ragazzina – allora bimba – è stata abusata dallo zio paterno. La piccola aveva subito raccontato l’accaduto alla madre che, però, non ha sporto denuncia. Qualcosa, però, è cambiato.
La vicenda
Il fatto è venuto a galla solo nel dicembre 2018 e per puro caso, quando la ragazzina è stata ricoverata in ospedale dopo un litigio con il padre. Nel corso dei controlli è emersa la violenza subita dalla vittima. E così sono partite le indagini da parte della squadra mobile della Procura di Messina che ha scoperto ulteriori dettagli.
La ragazza, in effetti, aveva segnalato gli abusi alla madre che, subendo a sua volta diversi atti violenti da parte del marito, non aveva avuto il coraggio di denunciare (lo aveva raccontato alla sorella). A essere coinvolto in questa storia familiare, quindi, non era solo lo zio, ma persino il padre della piccola, che aveva picchiato la mamma in diverse occasioni e per motivi futili, al punto tale da costringerla a ricorrere alle cure mediche.
Per i due la polizia, su ordine del giudice, ha eseguito in tempi molto brevi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Sono responsabili, secondo l’accusa, del reato di violenza sessuale su minore (lo zio) e di maltrattamenti e lesioni familiari (il padre). I due uomini sono fratelli.
La vicenda, comunque, è stata denunciata dalla sorella della ragazza dopo essere stata interpellata dagli agenti.
La minorenne, abusata da piccola, negli anni è stata sostenuta e protetta dalla nonna materna.
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