Una scena terribile, quella che gli agenti di polizia di Roma si sono trovati davanti quando sono giunti al bed and breakfast di via Turati 140, a due passi dalla stazione Termini di Roma. Una donna sudcoreana riversa a terra, priva di sensi. La bambina che aveva appena dato alla luce in una pozza di sangue, morta dentro la vasca da bagno. È successo lo scorso 3 maggio, ma la notizia è stata riportata solo oggi.
Lo racconta Il Messaggero. La donna al centro della vicenda sostiene che non sapeva di essere incinta. 29enne, di origini sudcoreane, ha partorito la sua bambina nella vasca da bagno del bed and breakfast di Roma in cui si trovava in vacanza, completamente sola. Successivamente, le ha tagliato il cordone ombelicale ed è svenuta, sopraffatta dallo sforzo. Nel frattempo la piccola moriva dissanguata nella vasca senza che nessuno ne udisse le urla.
Quando i proprietari del B&B si sono resi conto che qualcosa non andava, hanno chiamato la polizia e l’ambulanza, ma ormai era troppo tardi. Quando i medici sono arrivati, la bambina era già morta. La madre è stata ricoverata in stato di shock e ha ripetuto a tutti: “Non sapevo di essere incinta, davvero non lo sapevo“.
Ora spetta al pubblico ministero Antonio Calaresu fare luce sulla vicenda. È possibile che la donna non si sia resa conto di essere al nono mese di gravidanza? È quanto lei ha ripetuto instancabilmente, anche durante l’interrogatorio. La procura ha chiesto al gip il divieto di espatrio per la 29enne ma la richiesta non è stata accolta e la donna potrà lasciare l’Italia fra pochi giorni.
Per questo motivo attualmente risulta indagata a piede libero per infanticidio. Si attendono per il momento i risultati dell’autopsia sul corpo della bambina che dovrebbero essere resi noti a breve. L’ipotesi più accreditata è, per il momento, che la bimba sia morta a causa del taglio malfatto del cordone ombelicale e per il successivo abbandono della madre, svenuta per lo sforzo.