Dramma a Palermo, dove i medici dell’ospedale “di Cristina” hanno dichiarato la morte celebrale di una bambina di 10 anni, ricoverata ieri nel reparto di rianimazione per un arresto cardiocircolatorio dovuto a un’asfissia prolungata. Già questa mattina i dottori avevano spiegato che la piccola era in “coma irreversibile”. I genitori avrebbero acconsentito alla donazione degli organi.
Secondo le prime ricostruzioni la bambina si era legata una cintura alla gola per partecipare a una sfida su TikTok, uno dei social più seguiti dagli adolescenti, la “Black out challenge” o “hanging challenge”, che prevede una prova di resistenza. La sfida consiste nello stringersi una cintura attorno al collo e resistere il più possibile. La piccola avrebbe seguito i vari passaggi prima di restare asfissiata, trovandosi poi senza forze e cadendo per terra. Pare che sia stata trovata dalla sorellina attaccata con una cintura al termosifone. I genitori quindi sono corsi in auto al pronto soccorso.
Il suo cuore si sarebbe fermato per alcuni interminabili minuti prima di ricominciare a battere grazie alle manovre rianimatorie eseguite dal personale sanitario. Ma non sono bastate, e oggi la piccola non ce l’ha fatta. Un gruppo di amici e parenti in lacrime ha raggiunto il nosocomio.
Quello di Palermo purtroppo non è il primo caso del genere. A Napoli, lo scorso ottobre, un bambino di appena 11 anni si è suicidato lanciandosi dal balcone di casa. La Polizia di Stato e la Procura hanno ipotizzato subito la configurazione del reato di istigazione al suicidio. Il ragazzino prima di lasciarsi cadere ha lasciato un bigliettino con il quale ha chiesto scusa alla mamma e nel quale fa riferimento a uno stato di paura vissuto nelle ultime ore di vita.