“Stiamo mandando tutti i mezzi che riusciamo a recuperare. A Stresa è caduta una cabina… mandiamo medicalizzata ed elicottero, vigili del fuoco, è caduta una cabina della funivia di Stresa“, è la voce concitata dell’operatrice del 118 nella prima telefonata ai carabinieri di Verbania avvenuta dopo l’incidente alla funivia che collega Stresa, sul lago Maggiore, alla vetta del Mottarone di domenica 23 maggio. Una tragedia che provocato 14 morti. L’unico sopravvissuto è il piccolo Eitan, di 5 anni.
“Verbania, carabinieri”, risponde all’operatrice del 118 il militare dell’Arma. “Stiamo mandando mezzi a Stresa, non so se vi hanno detto”, aggiunge la donna, che poi si interrompe per avere informazioni più precise. Una pausa che il militare utilizza per allertare le prime pattuglie. “Vai verso Stresa, appena so altre notizie ti dico. Al momento so che è caduta una cabina della funivia ma non so dove. Un attimo che ho il 118 in linea”, aggiunge il carabiniere. L’operatrice si lascia andare soltanto a un “che casino… che casino…“, a metà della conversazione.
“La cabina è caduta in mezzo al bosco, ma non sappiamo dove“. Poi riprende la comunicazione con il militare. “La cabina è caduta in mezzo al bosco, non sappiamo esattamente dove, il collega e ancora al telefono, ora allertiamo anche il Sasp (Corpo Nazionale Soccorso Alpino E Speleologico, ndr) perché pare che non sia raggiungibile via terra, all’interno c’erano almeno sei persone, sicuramente gravissime“. E infine: “Io la devo salutare perché mi devo gestire tutta l’emergenza”. “Appena possibile mi fate sapere l’altezza?”, è la preoccupazione del carabiniere.
Nella telefonata gli operatori riescono a mantenere la calma nonostante le informazioni ancora frammentarie dell’incidente, e a indirizzare sulla montagna tutte le forze disponibili. I carabinieri sono intervenuti per “bloccare l’accesso a tutte le stazioni della funivia evitando che qualcuno possa entrare a manomettere o asportare qualcosa. In questo modo sono anche stati salvaguardati tutti gli impianti di videosorveglianza, che risulteranno fondamentali nella ricostruzione dei fatti”. L’audio della telefonata è stato pubblicato da La Stampa, il Corriere della Sera e Open.
Tragedia funivia Stresa-Mottarone, a che punto sono le indagini
Nelle indagini sull’incidente della funivia del Mottarone in cui sono morte 14 persone cambia “in corso d’opera” il giudice. Con un provvedimento definito dalle difese “anomalo” e senza precedenti, il presidente del Tribunale di Verbania Luigi Maria Montefusco, ha riassegnato il procedimento alla “titolare per tabella del ruolo” ossia al giudice Elena Ceriotti e ha ‘esonerato’ Donatella Banci Buonamici, il gip che ha scarcerato i tre indagati fermati meno di tre giorni dopo la tragedia.
La Procura della Repubblica di Verbania ha chiesto al Tribunale del Riesame di annullare il provvedimento con cui il gip Banci Buonamici lo scorso 29 maggio aveva rigettato la richiesta di misura cautelare per Luigi Nerini, il titolare della “Ferrovia del Mottarone” che gestisce la funivia della strage, e per Enrico Perocchio, l’ingegnere direttore di esercizio. Lo ha confermato il procuratore della Repubblica Olimpia Bossi.
Ora è tutto nelle mani di Elena Ceriotti: sarà lei a decidere sull’incidente probatorio e su eventuali altre questioni. Il provvedimento di esonero, su richiesta del presidente del tribunale di Verbania, viene trasmesso alle parti interessate e “per le valutazioni di competenza al consiglio giudiziario presso la Corte d’appello di Torino”, oltre che al presidente della corte d’appello e al procuratore generale sempre di Torino.
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