Poco dopo le 8 di questa mattina, orario di punta in un giorno feriale, alcuni attivisti di Ultima Generazione si sono seduti in mezzo alla strada sul Grande Raccordo Anulare a Roma, all’altezza di Selva Candida. La protesta per sensibilizzare la popolazione sul cambiamento climatico va avanti da mesi sempre nella stessa modalità: un gruppo di volontari raggiunge piedi l’autostrada, invade le carreggiate e blocca il passaggio agli automobilisti esponendo alcuni striscioni come “No Gas, No Carbone”, in questo caso. Davanti al gruppo si è formata una lunga coda di auto, in larga parte formata da persone dirette a lavoro. Inevitabili le tensioni, con gli automobilisti bloccati che hanno trascinato via con la forza i manifestanti nel tentativo di farsi spazio, come mostra un video dell’agenzia AGTW.
#Roma, gli attivisti di #UltimaGenerazione bloccano di nuovo il #GRA: automobilisti inferociti liberano da soli la strada#2novembre pic.twitter.com/xRGbfFjAJD
— AGTW (@AGTW_it) November 2, 2022
Alcuni di loro hanno spiegato di essere stati presi a calci, sul Gra sono intervenuti anche gli agenti della Polizia di Stato. Un attivista ha spiegato: “Mi sono spaventato, non mi aspettavo una risposta così violenta, addirittura essere preso a calci, anche perché alcuni di loro avevano figli piccoli in braccio. Stare qui non ci fa piacere, se il quadro fosse diverso ne faremmo volentieri a meno, ma le condizioni di emergenza alle quali ci troviamo di fronte ci impongono di farlo. Bloccare le strade e scatenare il malcontento delle persone è molto rischioso, ci fa tanta paura, ma allo stesso tempo ci siamo e ci saremo, perché è l’unica cosa che ci rimane da fare per la salvare il Pianeta”.
“Siamo qui di nuovo a bloccare il Gra, perché non vediamo altra soluzione per l’emergenza climatica che stiamo vivendo – hanno detto gli attivisti durante la manifestazione – Il report dell’Onu di ottobre ci dice che non riusciremo a mantenerci al di sotto dell’1,5 gradi centigradi. Noi usiamo il nostro corpo per diffondere questo messaggio, che tra qualche anno non ci andrà più nessuno a lavorare se continueremo in questo modo. Ci dispiace per il disturbo, ma non vediamo veramente altre soluzioni che questa. Siamo in emergenza e le risposte dovrebbero essere immediate”.