Mentre si alza il tono dello scontro politico anche sulle celebrazioni del 25 aprile, in diverse parti d’Italia alcuni monumenti alla memoria dei partigiani sono stati imbrattati dai fascisti.
È successo a Milano, ma anche a Bologna. Gesti che hanno in comune la volontà degli autori di attaccare la memoria della Resistenza e della Liberazione italiana e che prendono di mira monumenti e statue considerate simboli di quel periodo storico.
A Milano, ad esempio, alcuni militanti neofascisti hanno esposto uno striscione in un luogo simbolo della resistenza, Piazzale Loreto. È lì infatti che il 28 aprile 1945 vennero appesi a testa in giù i cadaveri di Benito Mussolini e dell’amante Claretta Petacci.
Lo striscione esibiva la scritta “Onore a Mussolini Irr”. Non sono mancati anche cori fascisti.
Qualche giorno prima, stavolta in provincia di Milano, era stata presa di mira una statua raffigurante la staffetta partigiana Giulia Lombardi, giovane operaia assassinata nel 1946 dai repubblichini di Salò.
Il monumento si trova a Vighignolo Milanese, frazione di Settimo Milanese. L’incendio, come denunciato dall’Anpi, è di chiara origine dolosa.
Un altro episodio di vandalismo contro un simbolo partigiano è avvenuto poi a Bologna. Nel capoluogo emiliano, infatti, la lapide dedicata alla battaglia della Bolognina, combattuta dai partigiani, è stata imbrattata e gravemente danneggiata.
È stato il sindaco Virginio Merola a denunciare il fatto: “All’idiozia di chi distrugge sapremo sempre rispondere con l’intelligenza di chi ricostruisce. Il 25aprile ci ha insegnato anche questo”, ha scritto su Twitter.
Sì. Il 25 aprile è divisivo. Tra fascisti e antifascisti (di G. Cavalli per TPI)
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