Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    “Attacchi d’ira contro i domestici che non obbedivano”: le accuse dell’ex fidanzata di Gianluca Vacchi

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 3 Ott. 2022 alle 11:09

    Anche Giorgia Gabriele, ex fidanzata di Gianluca Vacchi, con l’imprenditore e influencer dal 2014 al 2017, ha confermato le accuse rivoltegli da più domestici che hanno dichiarato di essere stati sfruttati e non pagati adeguatamente per anni. Giorgia, dal 2014 al 2017, è stata al fianco dell’influencer. Per questo motivo la governante sarda, licenziata da Vacchi a ottobre del 2020, l’ha chiamata a testimoniare nella sua causa di lavoro al tribunale di Bologna.

    La donna assieme al marito, anche lui un ex di casa Vacchi, chiedono all’imprenditore più di 700mila euro per gli straordinari non pagati, ferie e riposi non goduti. Ma l’accusa peggiore è un’altra: aver lavorato in nero per 14 e 10 anni. Entrambi gli ex collaboratori hanno servito l’influencer in totale per 22 e 17 anni, lavorando, sostengono, anche 15 ore al giorno.

    “Attacchi d’ira” da parte di Gianluca Vacchi. Questo succedeva quando “le direttive non venivano attuate dal personale domestico”, racconta l’ex compagna. Giorgia Gabriele, quindi, al tribunale di Bologna ha confermato che il trattamento riservato nei confronti della donna è sempre stato: “Quando avevamo bisogno la contattavamo, anche a mezzanotte, se c’era bisogno, il suo era un lavoro dietro le quinte. Si occupava della gestione delle case e del personale domestico delle case del signor Vacchi in particolare seguiva la formazione del personale organizzava i loro turni e si assicurava che la casa fosse organizzata in modo tale da essere efficiente secondo le esigenze del signor Vacchi”.

    La governante gestiva anche del denaro, sempre secondo Giorgia, su indicazioni dell’influencer: “Per le piccole spese anche di personale occasionale provvedeva al pagamento in contanti la ricorrente. Posso riferire che io avevo a disposizione una carta di credito e consegnavo poi gli scontrini, per le spese più grosse, alla signora, così come lei mi aveva chiesto di fare. Confermo che Vacchi chiedeva alla signora di andare a prelevare denaro al bancomat ma non saprei quantificare con quale frequenza. Vacchi preferiva avere sempre con sé del contante per ogni evenienza”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version