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    AstraZeneca e J&J, l’immunologa Viola: “Sbagliatissimo somministrarli ai giovani”

    Gli esperti si dividono sulla somministrazione dei vaccini a vettore virale ai giovani negli open day. Locatelli: "AstraZeneca già preferibilmente raccomandato over60"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 9 Giu. 2021 alle 11:07 Aggiornato il 9 Giu. 2021 alle 11:14

    I vaccini a vettore virale, Astrazeneca e Johnson & Johnson, tornano a dividere gli esperti sull’opportunità o meno della somministrazione ai giovani durante i cosidetti “open day” organizzati da alcune Regioni. Secondo l’immunologa Antonella Viola è “sbagliatissimo” proporre questi vaccini “ai giovani, specialmente alle donne”. Viola, intervistata dal Corriere della Sera afferma: “Sono sempre stata convinta che non bisognerebbe darli a persone di età inferiore a 55 anni“.

    L’immunologa cita uno studio della rivista Science “dove si spiega come man mano che scende l’età i rischi di ricevere questi vaccini superano ampiamente i benefici. Nei più giovani il pericolo di avere conseguenze gravi a causa del Covid è invece molto basso. Ecco perché la Francia ha stabilito di limitare i due vaccini (Astrazeneca e Johnson & Johnson) a vettore virale agli over 65″.

    Per l’esperta, dato che le dosi a disposizione adesso ci sono, “vale la pena di scegliere il vaccino più sicuro in rapporto all’età. In questi casi i preparati di Pfizer e Moderna basati sull’Rna messaggero. Anche così arriveremo a settembre con larga parte della popolazione immunizzata”.

    Nei giorni scorsi, l’associazione Luca Coscioni ha scritto al Governo e al commissario per l’emergenza Covid-19 una lettera aperta sottoscritta da autorevoli scienziati ed esperti, in cui si “invita a sospendere immediatamente la distribuzione del vaccino anti-Covid19 Astrazeneca e Johnson & Johnson alle persone giovani di età a causa dei documentati rischi per la salute e la vita”.

    Sul punto è intervenuto oggi anche il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, che a Rainews24 ha dichiarato che il vaccino di AstraZeneca “è già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età, perché il rapporto tra i benefici derivanti dalla vaccinazione ed eventuali rischi diventa incrementale con l’età e particolarmente favorevole sopra questa soglia”.

    Locatelli ha fatto anche riferimento alla 18enne che a Genova è stata operata due volte dopo una trombosi, e che era stata vaccinata con il vaccino di AstraZeneca il 25 maggio in un open day. “Quello che si è verificato nella sfortunata ragazza di Genova, cui va tutta la mia attenzione e affetto”, dice Locatelli, “pone un’ulteriore riflessione, anche alla luce del mutato contesto epidemiologico in quanto la riduzione dei casi che abbiamo nel Paese rende anche più cogente tale riflessione”.

    Diversa l’opinione di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, che all’Adnkronos Salute dice che il vaccino a vettore virale è da ritenere “sconsigliato solo a chi prende la pillola anticoncezionale”. Bassetti precisa che lo stesso discorso vale anche “per altri trattamenti estroprogestinici” (i contraccettivi ormonali, ndr).

    “Si è visto che in persone giovani che prendevano questi farmaci è stata registrata una maggior frequenza di eventi avversi rari come le trombosi: 6-7 casi ogni milione di vaccini anti-Covid”, dice Bassetti. “Eventi rarissimi, ribadisco, ma possibili”.

    “In Liguria in molti stanno disdicendo la prenotazione per il vaccino AstraZeneca dopo il caso della 18enne colpita da trombosi, per cui tutti facciamo il tifo affinché si riprenda presto”, conclude. “Ma lancio un appello ai ragazzi: devono stare tranquilli, in tutto il mondo i giovani sono stati sottoposti al vaccino e gli effetti collaterali sono stati minimi”.

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