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    Assalto alla Cgil, la Procura chiude le indagini: possibile Natale in carcere per Castellino e Fiore

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 14 Dic. 2021 alle 15:20

    Tra i 12 arrestati per gli scontri scoppiati il 9 ottobre a Roma, e in particolare per il drammatico assalto alla sede nazionale della Cgil, sono presenti alcuni nomi storici del neofascismo romano, come il fondatore di Forza nuova (Fn) Roberto Fiore e il leader Giuliano Castellino.

    La procura di Roma è arrivata a un quadro della situazione sufficientemente chiaro da decidere di chiudere le indagini e proporre il giudizio immediato per i due militanti neofascisti e gli altri indagati. Trascorreranno quindi le festività natalizie in carcere tutti gli indagati per l’assalto. Il processo potrebbe svolgersi già entro febbraio e la chiusura del fascicolo di indagine, fissata in queste ore, allunga i tempi della custodia cautelare. Per il solo reato di devastazione e saccheggio, tra l’altro, gli indagati rischiano tra gli 8 e i 15 anni di carcere.

    Il leader nazionale e quello romano di Forza Nuova sono indagati per devastazione e saccheggio della sede sindacale, incitamento alla violenza e violenza privata nei confronti di poliziotti e carabinieri chiamati a protezione della sede sindacale. Assieme a loro sono detenuti anche l’ex nar Luigi Aronica e gli attivisti Pamela Testa e Salvatore Lubrano, accusati di devastazione e saccheggio e violenza privata e sono sottoposti a misure cautelari anche altri sei manifestanti, tra i quali il leader di Forza Nuova Verona, Luca Castellini.

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