Padre Alberto Bastoni e la cocaina nascosta nelle teca delle ostie
La cocaina nascosta nella teca delle ostie. È l’ultimo particolare che emerge nella vicenda di Padre Alberto Bastoni, il sacerdote 56enne originario di Rimini da qualche giorno indagato dalla procura di Ancona per detenzione e scambio di materiale pedopornografico. Nel corso di una perquisizione avvenuta venerdì scorso, 26 maggio, nell’alloggio che il prete occupava alla Casa del Clero, presso la Curia vescovile di Ascoli Piceno, i carabinieri della città marchigiana hanno scoperto in una teca eucaristica 3,5 grammi di polvere bianca che poi hanno appurato essere cocaina.
I controlli dei militari dell’Arma sono stati eseguiti nell’ambito dell’inchiesta per pedopornografia su mandato della Procura di Ancona. I carabinieri hanno comunque precisato che a Padre Bastoni, viceparroco del Duomo di Ascoli, non è contestato il possesso di droga, ma nei suoi confronti è stato avviato un procedimento amministrativo che contempla la segnalazione alla prefettura quale assuntore.
Durante la perquisizione nell’alloggio sono spuntate anche due siringhe insanguinate, è stato sequestrato vario materiale informatico vario come computer e hard disk. La teca come quella utilizzata da Padre Bastoni per nascondere cocaina viene utilizzata per custodire le ostie in numero limitato, visto che può essere portata anche in tasca. Di solito viene utilizzata per portare la Comunione a casa di malati, infermi, anziani.
Ora il sacerdote non vive più nella casa, dopo essere stato allontanato dalla curia di Ascoli Piceno guidata dal vescovo Giovanni D’Ercole. Già negli anni scorsi, a Todi, fu trovato in possesso di cocaina, ancora per uso personale. L’inchiesta fu poi archiviata.