Dal 16 dicembre, chi arriva in Italia dai Paesi dell’Unione Europea dovrà sottoporsi a un tampone, anche rapido. Chi non è vaccinato, dovrà anche fare cinque giorni di quarantena oltre a effettuare il test. È quanto scritto nell’ordinanza firmata dal ministro della salute, Roberto Speranza, d’accordo con il ministro degli esteri, Luigi Di Maio. Le misure rimangono valide fino al 31 gennaio 2022. Per gli arrivi dai Paesi extraeuropei, prorogate le misure già previste: la quarantena dura dieci giorni. Questi provvedimenti valgono anche per gli italiani che si trovano all’estero e devono rientrare nel loro Paese.
Chi proviene dai Paesi europei, dovrà effettuare il tampone molecolare nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia oppure un test rapido nelle 24 ore antecedenti. Fino al 31 gennaio 2022 rimane il divieto di entrare in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Malawi, Mozambico, Namibia, eSwatini.
Prolungato anche lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022. La stretta dell’Italia arriva dopo l’incremento dei casi di covid – 19 dovuti anche alla variante Omicron. Arriva, però, l’attacco dell’Ue in seguito all’ordinanza firmata da Speranza: “Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive o rendono le norme più severe, come nel caso dell’Italia e forse del Portogallo” questa scelta “deve essere giustificata sulla base della situazione reale – commenta la vicepresidente della Commissione dell’Unione europea, Vera Jourova – Immagino che se ne parlerà al Consiglio europeo” giovedì “perché queste decisioni individuali degli Stai minano la fiducia delle persone sul fatto che le condizioni siano uguali ovunque in Ue” conclude.