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    Arrestato Andrea Bonafede: prestò la sua identità a Matteo Messina Denaro durante la latitanza

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 23 Gen. 2023 alle 19:35 Aggiornato il 23 Gen. 2023 alle 19:37

    Andrea Bonafede, l’uomo che ha “prestato” la sua identità a Matteo Messina Denaro, è stato arrestato oggi – a distanza di una settimana dal blitz che ha assicurato alla giustizia il boss di Cosa Nostra – dopo aver confessato di aver aiutato il latitante.

    Di professione geometra, residente a Campobello di Mazara, il suo nome e il suo documento figuravano all’interno della clinica di Palermo in cui l’ultima primula rossa della stagione stragista è stato fermato.

    Bonafede è ritenuto dagli inquirenti uno dei fiancheggiatori più vicini al padrino: a suo titolo ha anche acquistato – con i soldi del boss – la casa di Campobello in cui il capomafia ha trascorso l’ultimo periodo della latitanza.

    L’uomo ha anche ammesso di aver dato a Matteo Messina Denaro il bancomat da lui usato per le spese sostenute mentre si nascondeva dalla giustizia: cene in ristoranti, acquisti di abiti griffati.

    Lo ha anche supportato nell’acquisto di una Giulietta, il mezzo con cui si spostava abitualmente per le vie di Campobello. In un’intervista al Corriere della Sera, la sua ex compagna ha dichiarato: “L’ho lasciato appena ho saputo, io non mi ero accorta di nulla. Andrea mi ha nascosto tutto. Mi è esplosa una bomba in casa”.

    Andrea Bonafede è nipote dello storico capomafia Leonardo Bonafede, deceduto nel novembre del 2020 all’età di 88 anni. L’accusa per lui è di associazione mafiosa: l’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido.

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