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    Estorsioni e violenze: arrestati 12 capi ultrà della Juventus

    Credit: Matteo Ciambelli/NurPhoto
    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 16 Set. 2019 alle 08:16 Aggiornato il 16 Set. 2019 alle 17:03

    Estorsioni e violenze: arrestati 12 capi ultrà della Juventus

    Dodici capi ultrà della Juventus sono stati arrestati con l’accusa di aver ricattato la società bianconere per ottenere i biglietti e gestire, così, il bagarinaggio.

    L’indagine, iniziata oltre un anno fa in seguito a una denuncia della stessa Juventus, ha avuto il suo epilogo nella mattinata di oggi, lunedì 16 settembre, quando 12 persone sono state arrestate dalla polizia con accuse che vanno dall’associazione a delinquere all’estorsione aggravata sino all’autoriciclaggio e alla violenza privata.

    Condotta dalla Digos e dal gruppo criminalità organizzata della procura, l’indagine coinvolge tutti i principali gruppi del tifo organizzato bianconero: “Drughi”, “Tradizione-Antichi valori”, “Viking”, “Nucleo 1985” e “Quelli… di via Filadelfia”.

    Oltre agli arrestati, vi sono una quarantina di persone iscritte nel registro degli indagati, mentre diverse perquisizioni sono in corso in numerose città d’Italia.

    Secondo quanto ricostruito, gli ultrà della Juventus avrebbero messo una “capillare strategia criminale” per ricattare la società bianconera dopo che la Juventus, al termine della stagione 2017-2018, aveva deciso di interrompere una serie di privilegi concessi sino ad allora ai gruppi ultrà.

    Secondo gli inquirenti, inoltre, dalle intercettazioni sono emersi “incontrovertibili elementi probatori” nei confronti dei soggetti coinvolti nell’inchiesta.

    Inoltre, secondo quanto emerso nel corso dell’indagine, uno dei principali gruppi del tifo juventino, i “Drughi”, riusciva a recuperare centinaia di biglietti per le partite che la Juventus giocava nel suo stadio grazie alla compiacenza di alcuni titolari di agenzie e negozi abilitati alla vendita dei ticket dei match della società bianconera.

    Il tifo organizzato della Juventus era già finito nel mirino della procura per i presunti rapporti con l’ndrangheta, che avrebbero coinvolto anche alcuni dirigenti della società bianconera. La presunta connessione era stata svelata da un giornalista di Report in una delle inchiesta mandata in onda nel programma.

    > Dino Mocciola: chi è l’ultras della Juve e capo dei Drughi arrestato per estorsione

    Lo striscione: “La curva Sud è morta”

    A poche ore dagli arresti in corso Grosseto a Torino, poco lontano dall’Allianz Stadium è spuntato uno striscione con la scritta “La curva Sud è morta”. Un riferimento è alle misure cautelari disposte dalla Procura ed eseguite dalla Digos nei confronti dei principali leader dei gruppi ultrà della Juventus. Secondo alcune ipotesi, a srotolare lo striscione potrebbero essere stati alcuni esponenti del gruppo “Drughi giovinezza”.

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