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    Scuola, dopo le proteste dei presidi il ministro Bianchi annuncia: “Un’app per controllare il green pass”

    Patrizio Bianchi, ministro dell'Istruzione. Credits: Ansa

    Oltre il 90 per cento del personale scolastico è vaccinato. Il ministro: "Classi pollaio? Sono il 2,9%"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 26 Ago. 2021 alle 12:59

    Dopo le proteste dei presidi, il ministro Patrizio Bianchi ha annunciato che il governo sta lavorando a un’app che permetta di controllare chi è in possesso di green pass a scuola. Parlando a Morning news su Canale5, il titolare dell’Istruzione ha dichiarato: “Stiamo lavorando con presidi e il Garante della Privacy per avere uno strumento semplice e facile che permetta ai presidi tutte le mattine di controllare chi ha disco il verde e chi il disco rosso”.

    L’app, ha dichiarato Bianchi, sarà disponibile da “quando i ragazzi saranno a scuola” e saranno i dirigenti scolastici a controllare i Green pass del personale scolastico. Il ministro ha specificato che solo “una sigla sindacale” dei dirigenti scolastici ha espresso perplessità, mentre “gli altri hanno firmato il protocollo”. E ha aggiunto: “Non confondiamo una sigla con i presidi”.

    Il certificato verde è obbligatorio per il personale scolastico, docente e non docente mentre nessun obbligo è previsto per gli studenti. Già nei giorni scorsi il ministro aveva dichiarato che chi non sarà munito del certificato verrà sospeso. Negli ultimi giorni alcune associazioni di presidi avevano definito “impraticabile” il controllo quotidiano del green pass.

    Per quanto riguarda la percentuale di insegnanti e operatori scolastici vaccinati, oggi Bianchi ha spiegato: “la situazione sta rapidamente mutando, siamo oltre il 90 per cento”. Il ministro si è detto soddisfatto del forte aumento di vaccinati nel personale e negli studenti. “Stiamo lavorando in decine di migliaia di persone per arrivare al rientro in presenza a settembre degli studenti a scuola dicendo”, ha dichiarato.

    Per quanto riguarda le cosidette “classi pollaio“, ovvero il problema dell’affollamento delle aule, Bianchi cita i dati: “Si tratta del 2,9 per cento delle classi”, che si trovano soprattutto negli istituti tecnici delle grandi città. “Abbiamo la conoscenza millimetrica del problema e ci stiamo lavorando con interventi mirati”, ha detto il ministro, spiegando che le norme consentono classi con un range di studenti minimo e massimo compreso tra 15 e 27. Il problema, secondo il ministro, è un altro: “Quasi il 15 per cento delle classi primarie, le elementari, hanno meno di 15 studenti, c’è un forte problema di tenuta demografica“, ed è questo il tema su cui si dovrebbe intervenire.

    Leggi anche: Il piano Covid non c’è, le assunzioni neanche, rebus trasporti: il Governo dei Migliori si è dimenticato della scuola (di L.Telese)

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