Apertura bar, ristoranti, parrucchieri, palestre Veneto: le date
Le date ufficiali per l’apertura di bar, ristoranti, parrucchieri, palestre, piscine e centri estetici in Veneto non sono ancora state annunciate, ma la regione guidata da Luca Zaia è tra quelle più critiche verso l’ultimo Dpcm e potrebbe quindi decidere di riaprire prima, allontanandosi dalle prescrizioni dell’esecutivo. A maggior ragione dopo che il Trentino Alto Adige, ha preso l’iniziativa di ufficializzare una data di apertura per queste attività. La decisione di aprire dell’Alto Adige, secondo il governatore del Veneto, potrebbe essere il “cavallo di troia per il governo”.
“Davanti a questo tornare indietro è impossibile, se pensi di fare un Dpcm uguale per tutti alla fine scontenti tutti e ognuno va per conto suo”, ha commentato. “Perché allora non deleghiamo alle Regioni e discutiamo con ogni singola regione il piano delle aperture?”. Sebbene l’esecutivo abbia previsto per queste attività una ripartenza dal 1 giugno, in queste settimane di Fase 2 della lotta al Coronavirus in Italia sono tante le Regioni che stanno prendendo iniziative autonome. Il contagio, infatti, non è uniforme su tutto il territorio nazionale: ci sono Regioni molto più colpite di altre e questo, secondo molti governatori, giustifica delle riaperture differenziate delle attività sottoposte ancora al lockdown.
Apertura in Veneto: le date
L’articolo verrà aggiornato non appena ci sarà l’ufficialità sulle date
Il governatore leghista della Regione Veneto, Luca Zaia, si è schierato contro il piano del governo per le riaperture nella Fase 2. “Avessimo avuto l’autonomia avrei aperto tutto“, ha commentato nel punto stampa di oggi, 8 maggio. “Non c’è programmazione. Se il governo dicesse che si apre il 18 maggio tutti scalderebbero i motori, ma il 18 potrebbe presentarsi Conte a presentare un nuovo Dpcm con cui si chiude per altre due settimane. Siamo in un’area di incertezza paurosa”, ha aggiunto. In Veneto nei giorni scorsi due ordinanze hanno autorizzato tutte le aperture possibili: dal take away alla toelettatura per cani, dall’apertura di parchi e ville, dallo sport all’aperto alle attività di manutenzione su seconde case, imbarcazioni o aeromobili. “La conferenza dei presidenti si è espressa in maniera legittima e onesta nei confronti del governo: i tempi di attesa si stano dilatando e non possiamo più attendere quindi chiedo che il governo produca un provvedimento in cui si dice che si autorizza le Regioni ad aprire sulla base di un piano”, ha detto Zaia commentando le critiche emerse nel corso della video conferenza del 7 maggio con i presidenti di regioni in merito alla gestione del governo della cosiddetta Fase 2.
La preoccupazione del governatore del Veneto riguarda soprattutto il settore turistico. “Il primo giugno è assolutamente inopportuna come data per un’apertura ancora parziale tra l’altro”, ha spiegato alcuni giorni fa. “Ovviamente per apertura intendo anche delle spiagge e di tutto il prodotto turistico, non solo perché sono in ginocchio ma anche perché in spiaggia con regole minimali si può mantenere le distanze. Il distanziamento sociale in spiaggia lo si può fare, non ho trovato gestori che non sono disposti ad allargare un po’ lo spazio tra le file di ombrelloni – ha continuato – io spero aprano prima del primo giugno. Immaginate il Lago di Garda che fa 9 milioni di presenze turistiche all’anno. Apriamo tutti i bar e ristoranti, gli alberghi poi sono già aperti, e poi diciamo che gli stabilimenti balneari sono chiusi e la stagione non è aperta?”.
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