Apertura bar, ristoranti, parrucchieri, palestre Emilia Romagna: le date
Bar, ristoranti, parrucchieri, palestre, piscine e centri estetici in Emilia Romagna, come altre Regioni, sono in attesa di conoscere le date ufficiali per l’apertura nell’ambito della Fase 2 della lotta al Coronavirus in Italia. Nonostante l’esecutivo abbia previsto per queste attività una ripartenza dal 1 giugno, in queste settimane sono diverse le Regioni che stanno assumendo iniziative autonome. Il contagio, infatti, non è uniforme su tutto il territorio nazionale: ci sono Regioni molto più colpite di altre e questo, secondo molti governatori, giustifica delle riaperture differenziate delle attività sottoposte ancora al lockdown dopo l’ultimo Dpcm del 26 aprile.
Il Trentino Alto Adige, ad esempio, ha preso l’iniziativa di ufficializzare una data di apertura per bar, ristoranti, parrucchieri, palestre, piscine e centri estetici. Le date dell’Emilia Romagna non sono ancora state ufficializzate, anche se il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha dichiarato: “Penso che se dal 18 maggio potesse ripartire la gran parte delle attività che sono chiuse in questo momento, potrebbe essere un buon compromesso”. Sul caso del Trentino Bonaccini ha commentato: “L’Alto Adige essendo una Regione autonoma con uno statuto particolare può permettersi di legiferare. Vedremo cosa succederà, loro possono fare proprio una legge, non un’ordinanza”.
Apertura in Emilia Romagna: le date
L’articolo verrà aggiornato non appena ci sarà l’ufficialità sulle date
A proposito dell’apertura di attività come bar, ristoranti, parrucchieri, palestre, piscine e centri estetici , il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, intervistato da Rai News 24 oggi, 8 maggio, ha dichiarato: “Credo che bisogna sempre avere la buona misura del compromesso. E penso che se dal 18 maggio potesse ripartire la gran parte delle attività che sono chiuse in questo momento, potrebbe essere un buon compromesso”. Durante la Conferenza delle Regioni, ha spiegato Bonaccini, oltre alla richiesta di autonomia per le Regioni di decidere dal 18 maggio sulle riaperture è stato chiesto al governo che da lunedì prossimo “si potesse ripartire almeno per il commercio al dettaglio“. Il governatore ha aggiunto: “Servono linee guida nazionali e che venga chiuso il protocollo di linee guida di sicurezza per i lavoratori di quei comparti”.
Bonaccini ha rivolto un appello all’unità contro le polemiche di questi giorni. “Tutte le ordinanze che abbiamo preso le abbiamo sempre condivise con i sindaci dei Comuni capoluogo e con i presidenti di Provincia. Poi può succedere che qualcuno possa fare fughe in avanti ma finora, chi lo ha fatto, ha sempre dovuto fare marcia indietro in questo territorio”, ha detto. Il riferimento è al caso sindaco di Ferrara Alan Fabbri (Lega) che ha fatto un’ordinanza per anticipare a lunedì 11 maggio la riapertura dei negozi di prodotti non alimentari, ma l’ordinanza è stata poi bloccata dal Prefetto.
Sul settore del turismo, il governatore ha sottolineato: “Mi auguro che non si perda la stagione estiva. Abbiamo messo a disposizione degli stabilimenti balneari 5 milioni di euro a fondo perduto per dare un contributo alle spese per poter ripartire, quando si potrà”. Al momento “le spiagge le abbiamo tenute chiuse perché volevamo evitare scene di assembramenti con gente a prendere il sole con comportamenti non del tutto lineari. Meglio essere prudenti adesso per poter sorridere domani. Però abbiamo permesso i lavori negli stabilimenti balneari, c’è qualche ruspa in spiaggia e ci sono cantieri aperti. Se tutto andrà come deve andare, con linee guida molto precise, noi ci auguriamo che il prima possibile possano riaprire”.
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