L’omicidio di Diva Borin, la 86enne strangolata in casa una settimana fa a Urago Mella, quartiere di Brescia, potrebbe avere a che fare con l’eredità della stessa donna.
Strangolata con un foulard, l’anziana ha lasciato un testamento che prevedeva che la maggior parte del suo denaro andasse al badante, il quale peraltro ha scoperto il cadavere, mentre solo una parte del denaro sarebbe invece andata al nipote Christian.
La casa della donna invece sarebbe rimasta intestata al 50 per cento tra i due.
La Procura di Brescia, come riporta la stampa locale, ha puntato i riflettori soprattutto sui movimenti bancari della donna, scoprendo che il testamento ritrovato sarebbe addirittura il terzo scritto da Diva Borin in soli sei anni. A ritrovare il corpo senza vita dell’anziana donna è stato un commesso di 40 anni del supermercato vicino casa.
Era lui, con sua moglie, ad aiutarla nelle faccende quotidiane e a portarle la spesa a casa.
L’anziana, vedova, era rimasta sola dopo aver perso l’unico figlio in un incidente stradale 30 anni fa. Finora il nipote dell’anziana, unico erede diretto, è stato ascoltato dalla polizia solo in qualità di persone informata sui fatti. L’unico dato certo, al momento, è che la donna è morta per strangolamento nella notte a cavallo tra venerdì e sabato.
La pista della rapina finita in tragedia è stata subito scartata: la porta di casa era chiusa, nessun segno di infrazione alle finestre e, soprattutto, tutto in ordine.
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