Si è vista davanti dei loschi soggetti in divisa nera e ha iniziato a prenderli a borsettate. Quelli, però, erano dei figuranti, in scena a Nettuno, in provincia di Roma, per riproporre lo sbarco degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.
È successo domenica 20 gennaio, quando la città si preparava a una serie di cerimonie per il 75esimo anniversario dello sbarco, tra Anzio e Nettuno, sul litorale laziale. Una anziana signora, che l’occupazione tedesca riprodotta dai figuranti l’ha vissuta sulla propria pelle, ha iniziato a inveire contro i carri armati fermi in piazza Mazzini e, soprattutto, contro gli attori che si erano calati nei panni dei nazisti.
“Dovete andare via! Andatevene!”, ha urlato l’anziana signora in direzione dei figuranti in divisa nera che presidiavano la pizza della cittadina che 75 anni fu palcoscenico cruciale per lo sviluppo e la fine del conflitto mondiale. Dopo le parole, la donna è passata ai fatti, usando la sua borsetta per picchiare alcuni figuranti. Nessuno l’ha fermata, consapevoli che quella reazione era frutto di ricordi orribili.
In un primo momento l’episodio può sembrare bizzarro, ma quello che nasconde è un buco di dolore e paura. L’anziana signora ha rivissuto il terrore provato negli anni bui del conflitto mondiale, la fame e i brividi che provava solo a sentire i tacchi degli anfibi degli oppressori sbattere sull’asfalto della sua città occupata. Probabilmente nemmeno 75 anni di storia hanno saputo cancellare l’atrocità di quei giorni.
22 gennaio 1944, gli Alleati sbarcano ad Anzio e Nettuno
Nome in codice: operazione Shingle. Era gennaio e faceva freddo. Sulla costa del litorale laziale attraccavano le navi degli Alleati, pronti a contrastare i tedeschi che avevano occupato il centro e il nord Italia dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943. I soldati statunitensi guidati dal generale Lucas riuscirono a cogliere di sorpresa i tedeschi oppressori, che però non lasciarono la zona. Una lunga e logorante battaglia di posizione proseguì fino alla primavera del ’45 quando i tedeschi si ritirarono, a causa anche del crollo del fronte di Cassino, sulla linea Gustav. Seguì l’entrata degli Alleati a Roma e la liberazione della città.
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