L’Antitrust dà ragione ai benzinai sul “decreto Trasparenza” varato dal governo che impone l’esposizione di tabelle con i prezzi medi giornalieri del carburante accanto al costo di ogni singolo rivenditore.
“Non è necessario introdurre un meccanismo di calcolo e di diffusione di valori di riferimento medi, atteso che appaiono incerti i benefici per i consumatori a fronte invece di un possibile rischio di riduzione degli stimoli competitivi”, fa notare Roberto Rustichelli, Garante della concorrenza e del mercato.
L’ente si è detto comunque “favorevole a un ulteriore potenziamento delle misure di visibilità dei prezzi praticati dai singoli distributori, con le rilevazioni ministeriali e la diffusione tramite strumenti tradizionali o telematici”.
Il governo aveva optato per questa soluzione per combattere qualsiasi tentativo di speculazione da parte dei rivenditori, visti gli aumenti nel prezzo di benzina e gasolio registrati a gennaio dopo il ritorno delle accise nel conto complessivo.
Intervenendo nel corso dell’audizione convocata dalla commissione Attività produttive della Camera, Rustichelli ha evidenziato: “La diffusione presso gli esercenti di un prezzo medio regionale, a prescindere dalla rappresentatività di tale dato, rischia di ridurre la variabilità di prezzo in quanto potrebbe essere utilizzata dalle imprese per convergere automaticamente su un ‘prezzo focale’, verosimilmente assestatosi a un livello sufficientemente capiente, che ci si attende possa venire automaticamente seguito da tutti i distributori concorrenti, in quanto potrebbe fornire un parametro chiaro da seguire per evitare una ‘guerra di sconti’ che andrebbe a beneficio ai consumatori”.
Si rischia quindi di danneggiare esclusivamente l’acquirente, con gli esercenti che potrebbero mettersi d’accordo per far alzare in massa il valore medio.
Un’altra criticità del provvedimento viene portata alla luce da Moreno Parin dell’associazione gestori carburanti di Trevsio – Casartigiani: “I distributori che fanno prezzi sotto la media potrebbero sentirsi legittimati ad alzarli”.
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