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    Amanda Knox: “Delusa dal verdetto, continuerò a dire la verità”

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 6 Giu. 2024 alle 18:11 Aggiornato il 6 Giu. 2024 alle 18:12

    “Amo questo paese e spero che un giorno potremo veramente capirci. Ci sto provando”. Queste le parole di Amanda Knox, in un’intervista esclusiva a Sky Tg24, dopo il nuovo verdetto di colpevolezza emesso dal tribunale di Firenze. “Questo verdetto non è giusto e non è corretto. Aspetto le motivazioni della corte, ma certamente faremo ricorso alla Corte di cassazione”, le parole dell’ex studentessa statunitense oggi attivista 36enne nel corso del colloquio registrato giovedì mattina in Umbria, a pochi chilometri da dove avvenne il delitto Kercher.

    “Non ho dormito, sono davvero delusa, mi sento triste ma sono determinata. Non ho niente da nascondere e non smetterò mai di dire la verità. Non ho calunniato Patrick, non ho ucciso la mia amica (Meredith). Tornerò qui tutte le volte che devo per lottare contro questa ingiustizia”, ha raccontato con la voce spezzata dalle lacrime.

    Ricordando poi l’interrogatorio per cui l’Italia è stata condannata dalla Cedu per violazione dei suoi diritti umani (sentenza che ha reso possibile l’ultimo processo), Knox ha denunciato di essere stata psicologicamente torturata, abusata e maltrattata dalla polizia quella notte. “È stata la più brutta esperienza della mia vita. Mi hanno fatto credere che fossi pazza”. Ripercorrendo il suo travagliato percorso giudiziario, Knox ha poi spiegato di essere “ingiustamente accusata da 17 anni, cioè tutta la mia vita da adulta. Ho passato 4 anni in carcere da innocente. Dall’inizio volevo solo fare la cosa giusta e dire la verità. A volte penso che non ci sia nulla da fare ma ci proverò per sempre”.

    Riguardo a chi non crede alla sua innocenza, Knox ha replicato affermando che “se le persone prendessero davvero del tempo per vedere gli atti, allora crederanno alla mia innocenza e non a una fantasia che non esiste”. Poi ha ribadito: “Non sono Foxy Noxy, sono Amanda Knox. Ero una ragazza di 20 anni e sono diventata la ragazza accusata di omicidio più odiata in tutto il mondo e ho dovuto passare tutta la mia vita a lottare e difendermi. Volevo solo la mia vita. Sono sopravvissuta. Quando cresco i miei bambini spero che vedano la mia forza. Sono fortunata ad avere una famiglia e degli amici che mi sostengono in una lotta che forse continuerà tutta la mia vita”.

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