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    “Mia suocera è morta e alla nostra famiglia non hanno mai fatto i tamponi”: la denuncia di una cittadina davanti all’ospedale di Alzano Lombardo | VIDEO

    Tensione davanti all'ospedale di Alzano Lombardo. Cristiana Ferraris racconta la sua storia, simile a quella di migliaia di persone nella Val Seriana

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 23 Apr. 2020 alle 14:00

     

    Il video girato davanti all’ospedale di Alzano Lombardo è di Valseriananews

    Alzano Lombardo,  tensione davanti all’ospedale

    “Vogliamo il tampone, mia suocera è morta per colpa di tutti voi”: questo è il duro sfogo di una cittadina, avvenuto oggi 23 aprile, davanti all’ospedale di Alzano Lombardo. Mentre si stavano svolgendo i test sierologici programmati dalla Regione e dalla Asl territoriale, la donna si è presentata fuori dal poliambulatorio chiedendo conto della sua triste storia, che è la storia di tante famiglie del territorio. La provincia di Bergamo è infatti la più colpita dal Coronavirus. E come abbiamo raccontato in un’inchiesta in più parti a firma di Francesca Nava, la Val Seriana è tra le aree che più ha subito la mancata chiusura a zona rossa a fine febbraio.

    La storia di Cristiana Ferraris, 50 anni, viene raccontata dal giornale locale Valseriananews, che sta documentando sul campo l’emergenza Coronavirus fin dall’inizio: la cittadina bergamasca ha assistito la suocera per anni finché a fine marzo è morta. Positiva al tampone del Coronavirus, era stata ricoverata all’ospedale di Alzano in Medicina ma è stata dimessa perché asintomatica. Un mese dopo è morta. Ai famigliari non è stato fatto il tampone, seppur richiesto più volte, e non sono ancora stati chiamati per i test. “Ho chiesto quattro volte di farmi il tampone, quattro, e non l’ho mai avuto. Mia suocera è morta qui, in ospedale, è stata contagiata qui, ne sono sicura”, spiega Cristiana.

    La donna attribuisce le responsabilità anche alla politica e al sindaco di Alzano Lombardo: “Mia suocera è morta per colpa di tutti voi”. Un grido disperato che raccoglie le istanze di molte persone: la verità sulle responsabilità di questo disastro sanitario lombardo che tutti i cittadini della Val Seriana aspettano ormai da due mesi.

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