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    Alluvione Emilia-Romagna, Bruno Barbieri: “La mia casa allagata, penso a mia madre 90enne da sola”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 19 Mag. 2023 alle 12:20

    Alluvione Emilia-Romagna, Bruno Barbieri: “La mia casa allagata, penso a mia madre 90enne da sola”

    “Da ragazzo non ricordo eventi così violenti, con crollo di montagne, strade che sembrano fiumi navigabili”. Così Bruno Barbieri dopo le devastanti alluvioni che hanno travolto la sua Emilia-Romagna. In un’intervista a La Stampa, il giudice di Masterchef ha detto che ora è necessario “parlare meno e fare di più”. “Inutile a stare lì a fare polemiche sulla colpa di chi. È ora di capire e agire”, ha detto lo chef 61enne, originario del piccolo comune di Medicina, alle porte di Bologna. “Quando la natura si arrabbia, succedono queste cose e bisogna lavorare sulle infrastrutture e su tutta l’area geografica”, ha continuato. “Vanno ripuliti i fiumi, messe in sicurezza le strade, bisogna tenere sotto controllo le colline”. Quindi, “basta cercare i colpevoli. Tutti a lavorare”.

    A causa delle alluvioni, la casa di Medicina “si è allagata, la cantina è invasa dal fango, ma non è nulla in confronto alla tragedia che ha coinvolto altre persone”.

    Il pensiero è andato subito agli affetti: “Stanotte non ho dormito pensando a mia madre Ornella, novantenne, che vive sola. E lei fisicamente è al sicuro. Ma pensare a tutte le persone che hanno perso la vita, a quelle che sono state sfollate, a chi ha passato la notte sui tetti al freddo, sotto la pioggia con la paura di non farcela, tutto questo è dolorosissimo. Sapere di amici che vivono in quelle zone è uno strazio. Mi ha molto colpito la storia di quelle persone che avevano aperto da poco un negozio, investendo tutte le loro risorse e hanno perso tutto. Penso alle migliaia di persone evacuate che dovranno lottare con la melma. Bisogna agire in fretta”, il messaggio dello chef, insignito in carriera di 7 stelle Michelin.

    “Da ragazzo non ricordo eventi così violenti, con crollo di montagne, strade che sembrano fiumi navigabili. Dopo la guerra quelle aree erano state bonificate, ma ci raccontavano di quando erano tutte risaie. Ecco sembra di nuovo come se avessero allagato le risaie”, ha osservato. “Le nostre aree sono famose per frutta e ortaggi. Abbiamo perso tutto”.

    Il conduttore di Quattro hotel ha anche celebrato la “bellissima macchina di solidarietà”. “Abbiamo visto vicini di casa portare a spalla i più deboli, volontari che corrono a salvare i cavalli che stavano affogando. Tutte le forze dell’ordine mobilitate. Ma per il futuro bisogna che insieme ci rimbocchiamo le maniche per fare squadra: gli esperti, la politica, le istituzioni. Non mi importa la destra o la sinistra. Mi importa che tutti si sentano coinvolti”.

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