Allarme siccità sul Po, chiesto il razionamento dell’acqua in 125 comuni: “Valori mai visti da 70 anni”
Una crisi mai vista da 70 anni. È l’allarme lanciato dall’Osservatorio sulla crisi idrica del fiume Po sulla grave siccità che ha colpito la valle del fiume più lungo d’Italia. Una situazione “in peggioramento” l’ha definita Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po, che ha già spinto circa 125 comuni di Lombardia e Piemonte a chiedere misure di emergenza.
Secondo l’Osservatorio, che tornerà a riunirsi martedì 21 giugno, la crisi potrebbe avere effetti a catena devastanti per l’agricoltura del bacino padano, con danni stimati per un miliardo, con seri rischi anche per il settore idroelettrico (potrebbe scarseggiare l’acqua per raffreddare le centrali) e per i cittadini. Le cause sono le temperature delle ultime settimane, ampiamente sopra la media, con punte anche di 4 gradi, accompagnate da piogge troppo scarse per il periodo e l’esaurimento delle nevi in Piemonte e Lombardia. Tutti fattori che hanno portati i valori monitorati dall’Osservatorio a livelli “mai visti da 70 anni”.
Berselli ha dichiarato all’Ansa che già in decine di comuni di Piemonte e Lombardia vengono utilizzate autobotti, perché le sorgenti che alimentavano i serbatoi idrici non ci sono più. “In alcuni territori non piove da 110 giorni”, ha dichiarato.
La scorsa settimana a un centinaio di comuni in Piemonte e 25 in provincia di Bergamo è stato chiesto di sospendere l’erogazione dell’acqua potabile nelle ore notturne da Utilitalia, l’associazione che riunisce i gestori degli acquedotti.
“il razionamento dell’acqua per uso idropotabile c’è già”, ha detto Berselli all’Ansa, dopo che diversi comuni hanno accolto la richiesta delle compagnie. Anche in agricoltura è stato chiesto uno sforzo per limitare l’utilizzo di acqua. “Chiediamo di prelevare meno di quanto hanno bisogno, per consentire un deflusso minimo vitale di acqua”, ha detto Berselli, nonostante questo sia il periodo in cui ci sarebbe maggiore bisogno di acqua per portare a maturazione le colture.