Alessia Sbal è stata travolta volontariamente da un camion sul Grande Raccordo Anulare: è l’ipotesi che si fa largo tra gli inquirenti, è quello che denunciano i suoi familiari, basandosi sul contenuto di alcune telefonate fatte al 112 dalla 42enne prima di perdere la vita lo scorso 4 dicembre. Secondo quanto ricostruito da Repubblica, la sua auto è stata tamponata intenzionalmente dal tir di Flavio Focassati, che ora si trova ai domiciliari con l’accusa di omicidio stradale, fuga e omissione di soccorso. “Dove vai, dove vai? Fermati, fermati, non mi venire addosso. Fermati!”, è il contenuto di una delle telefonate fatte dalla vittima. Di fronte a lei il suo assassino, che sarebbe risalito sul tir, dopo il tamponamento e l’avrebbe investita. Potrebbe quindi cambiare l’accusa per Flavio Focassati, incensurato, al momento incriminato per omicidio stradale. “Non l’avevo vista, mi è comparsa davanti all’improvviso”, ha dichiarato agli inquirenti.
Quando è stata tamponata, la vittima era al telefono con un’amica, che ha raccontato di averla sentita urlare: “Mi ha speronato. Oddio questo camion mi ha preso. Ti richiamo”. Un testimone ha raccontato che la Panda grigia guidata dalla donna era stata tamponata. “Era arrabbiata, la vedevo dalla mia auto, perché quel tir aveva proseguito la sua marcia”, è il racconto fatto a Repubblica. Sbal aveva superato il tir costringendolo ad accostare. Tra lei e l’autista potrebbe esserci stata una lite. Poco dopo il 112 chiama il suo numero, e la si sente gridare a qualcuno di fermarsi. Sbal è morta sul colpo. Un nuovo testimone, nei pressi dello svincolo per Roma Nord, ha detto al 112: “Sono qui sul Gra, un camionista ha travolto una donna”.