Lo storico Alessandro Barbero ancora contro il Green Pass
Lo storico e accademico Alessandro Barbero torna ad attaccare il Green Pass, all’indomani dell’approvazione del decreto che estende l’obbligatorietà della certificazione verde a tutti i lavoratori, pubblici e privati.
Barbero, che di recente insieme a 600 docenti aveva firmato l’appello contro l’introduzione dell’obbligatorietà del Green Pass per l’accesso alle università italiane, ha nuovamente espresso la sua contrarietà alla misura a margine della presentazione del docente Angelo D’Orsi come candidato sindaco di Torino per Potere al popolo, Partito Comunista Italiano e Sinistra in Comune.
Sull’approvazione del decreto, Barbero ha dichiarato: “Non è assolutamente quello che mi sarei aspettato che venisse approvato quest’oggi. Perché devo dire che da sinistra l’idea di affidare alle aziende un compito di controllo dei loro lavoratori è una cosa rischiosa. Che va contro tutta una tradizione che la sinistra ha cercato di evitare. E cioè che gli imprenditori avessero troppo potere di controllo su quello che fanno i loro dipendenti. Quindi, personalmente, questa cosa mi preoccupa un po’. E non è certamente quello che avrei voluto”.
Barbero è convinto che l’obbligo vaccinale “era un provvedimento più coraggioso. E giusto” anche se poi aggiunge: “Non voglio più fare interviste su questo tema: ho detto molto chiaramente quel poco che penso. Sono cose sofferte e piene di dubbi”.
Il docente, poi, punta il dito contro la sinistra: “Si stanno facendo delle cose che è legittimo che la sinistra consideri con qualche preoccupazione. E sulle quali si dovrebbero chiedere chiarimenti”.
“Viviamo in un’epoca – conclude Barbero – in cui ci preoccupiamo del fatto che i governi possano esigere una sorta di fedeltà da parte dei cittadini senza assumersi fino in fondo le loro responsabilità”.