Dall’inizio dell’anno Alberto Stasi, condannato per il delitto di Garlasco del 13 agosto 2007 a 16 anni di carcere, esce ogni giorno per andare al lavoro per poi ritornare nell’istituto penitenziario di Bollate: il 39enne si è visto accordare a gennaio dal Tribunale di Sorveglianza di Milano il lavoro esterno, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera. Una pressi che non costituisce una misura alternativa alla detenzione, ma un beneficio che può essere accordato dai direttori delle carceri ai detenuti che hanno scontato almeno un terzo della pena e che si sono distinti per buona condotta. Stasi Svolge mansioni amministrative e contabili, ha orari di entrata ed uscita molto rigidi e anche il tragitto da e per il posto di lavoro è controllato.
Il giovane è stato condannato in via definitiva nel 2015, riconosciuto come assassino della sua fidanzata Chiara Poggi. I giudici avevano fissato un risarcimento da un milione di euro per i genitori della vittima. Pur respingendo il verdetto e continuando a professarsi innocente, il 39enne ha raggiunto un accordo con la famiglia Poggi per risarcirli di 700mila euro: metà già liquidati e metà promessi con detrazioni mensili sugli stipendi.
Il fine pena per Stasi arriverà nel 2030, ma per buona condotta con lo scomputo di 45 giorni di liberazione anticipata ogni 6 mesi potrà anticiparlo di due anni, e già nel 2025 potrà chiedere l’affidamento in prova.