Il capo missione della Alan Kurdi sul nuovo governo Conte bis: “Roma mantiene la linea dura”
Non è ancora chiaro quale sarà la linea politica della nuova ministra dell’Interno Luciana Lamorgese sulla questione dell’immigrazione. La nave “Alan Kurdi” della Ong tedesca Sea Eye è ancora ferma a largo delle coste maltesi con 11 persone a bordo e dopo la nascita del nuovo esecutivo “Conte bis”, ieri 5 settembre l’organizzazione ha chiesto al ministero dell’Interno se il decreto sicurezza bis fosse ancora da considerare valido: “L’Italia ha un nuovo governo. Per questa ragione il comando della “Alan Kurdi” alle 10.25 ha chiesto al ministero dell’Interno se il cosiddetto “decreto Salvini” avesse ancora validità. Alle 12, 26 il ministero ha risposto breve e secco: “Vi informiamo che il decreto no. 53/2019 è ancora valido”, dichiara la Ong in un post su Facebook del 5 settembre. Per il capo missione della nave Jan Ribbeck la risposta è stata deludente: “A quanto pare, anche il nuovo governo di Roma mantiene la linea dura contro i soccorritori”, ha affermato.
La neoministra non ha rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo. Il salvataggio dei migranti è avvenuto sabato 31 agosto: la Alan Kurdi ha tratto in salvo 13 persone di cui otto minori a bordo di una piccola imbarcazione sovraccarica e l’intervento è avvenuto in acque Sar maltesi. Malta non ha aperto i suoi porti e l’Italia ha vietato l’ingresso nelle acque italiane.
Le condizioni a bordo dei ragazzi sono peggiorate e negli scorsi giorni due persone sono state evacuate. Alcuni migranti hanno minacciato il suicidio e il capo missione ha lanciato l’allarme: “Abbiamo preso le necessarie misure di sicurezza e 24 ore di guardia sul ponte, ma ora abbiamo raggiunto un punto pericoloso e sono molto preoccupato”, ha affermato Ribbeck.
Nell’immeditao un’abolizione del decreto sicurezza appare irrealistica ma una volta iniziata la sua nuova attività di governo la ministra Lamorgese avrebbe già la possibilità di non firmare il divieto di ingresso alle navi delle Ong che soccorrono i migranti.
Il primo segnale di discontinuità del nuovo governo è arrivato ieri: il nuovo governo Conte ha deciso d’impugnare una legge regionale del Friuli Venezia Giulia in materia d’immigrazione, su proposta del neo ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia. La legge in questione è la n. 9 del 08/07/2019, che consiste in alcune “Disposizioni multi settoriali per esigenze urgenti del territorio regionale”, e il Consiglio dei Ministri ha deciso d’impugnarla perché – come dichiarato in una nota stampa – “talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie in contrasto con i principi di cui all’articolo 3 della Costituzione e in violazione della competenza esclusiva statale nella materia di cui all’articolo 117, secondo comma lettera b) della Costituzione”.