Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia, si è recato a Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli, per presentare il suo ultimo libro. Ad accoglierlo, però, anche un folto gruppo di manifestanti che lo ha contestato al grido di “Pomigliano non odia”.
“Chiaro a tutti, e lo dimostrano anche i video, che all’inaugurazione del tour di presentazione del mio libro, ho subito una contestazione. Un “picchettaggio fascista” organizzato da Cgil, Pd, Arcigay e Potere al Popolo. Tutto per non farmi presentare Il grido dei penultimi”. Così racconta all’Adnkronos Mario Adinolfi quanto accaduto a Pomigliano d’Arco. Quanto riportato dal presidente Adinolfi, però, non è documentato nelle immagini sottostanti del Corriere della Sera.
È documentata, invece, la tensione che si viene a creare tra Adinolfi e contestatori, tanto da richiedere l’intervento dei carabinieri. Anche su Facebook Adinolfi ha definito la contestazione un “picchettaggio fascista” e ha aggiunto: “hanno tentato di impedire l’accesso alla sala e mi è stato proposto di entrare dal retro”. I contestatori rispondono che non c’è stato nessun gesto violento nei confronti di Adinolfi e che nessuno gli ha negato l’accesso alla sala in cui è avvenuta la presentazione.
Questi i contestatori, affinché possano essere visti in faccia e identificati: in un Paese normale non si va a tirare roba e a insultare chi presenta un libro. I più interessanti sono i due anziani, che non sanno che dirmi e si rifugiano in “stronzo” e “cornuto”. Non ero omofobo? pic.twitter.com/lrXXqthHsW
— Mario Adinolfi (@marioadinolfi) July 13, 2020
“Il Corsera pubblica il video dell’aggressione con lancio di oggetti e insulti, 50 contro 1, con carabinieri e polizia che mi scortano per l’accesso alla sala dove presentavo Il Grido dei Penultimi. Fosse accaduto a Luxuria o Saviano? Sai gli editoriali…”, scrive Adinolfi in un altro post su Twitter . La polemica è destinata a proseguire.