Addio al Green pass, Abrignani frena: “È prematuro, il virus non scomparirà”
“Pensare di rinunciare anche al green pass è prematuro”. A dirlo è l’immunologo Sergio Abrignani, membro del Cts, che in un’intervista al Corriere della Sera ha frenato sulla possibilità di dire addio in breve tempo al green pass obbligatorio. “Se e quando sarà opportuno abolirne l’obbligo lo scopriremo solo vivendo”, ha detto il professore di Patologia generale dell’Università Statale di Milano.
“Procedere lungo un percorso di riaperture graduali è giusto grazie ai numeri che testimoniano la rapida discesa dell’epidemia”, ha comunque sottolineato il membro del Comitato tecnico-scientifico del ministero della Salute. “Se la certificazione verde non dovesse più rivelarsi necessaria, lo diranno i dati delle prossime settimane”, ha detto, soprattutto alla luce delle caratteristiche viste finora del nuovo coronavirus. “La sua imprevedibilità conosciuta in questi due anni è tale da rendere azzardata ogni previsione”, ha aggiunto l’esperto, secondo cui in estate la circolazione del virus sarà “scarsa”, dopo la fine della “fase esplosiva” vista negli scorsi mesi.
“A marzo ci potremmo trovare già in una situazione buona, da qui a settembre andrà tutto bene, ma nella testa di un ricercatore si affaccia una domanda”, ha continuato. “Primo, il virus non scomparirà. Resterà sotto forma di variante omicron e chi verrà contagiato, se vaccinato, svilupperà forme simil influenzali. I non immunizzati si ammaleranno. Se avessi più di 50 anni e non avessi ricevuto le dosi non mi sentirei tanto tranquillo”.