Venezia, mentre la Lega vota contro il contrasto ai cambiamenti climatici l’aula viene sommersa dall’acqua
Il Consiglio regionale del Veneto, con sede a Venezia, è stato allagato durante la serata di martedì 12 novembre. L’alta marea che ha colpito il capoluogo ha invaso anche l’aula consiliare. Un fatto che non stupisce, considerando i danni delle ultime ore a Venezia.
Ma che si intreccia anche con l’ironia della sorte, come fa notare il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni: “L’aula consiliare si è allagata due minuti dopo che la maggioranza Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia aveva bocciato i nostri emendamenti per contrastare i cambiamenti climatici”.
In sostanza, mentre si negano i cambiamenti climatici, secondo Zanoni, loro arrivano a far sentire tutto il loro effetto, allagando l’aula.
L’acqua è entrata nel consiglio regionale del Veneto, a palazzo Ferro Fini, lungo il Canal Grande. Il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambietti, ha spiegato: “Le paratie anti-allagamento non sono state sufficienti a contenere l’ondata di piena, né è stato possibile lasciare il palazzo, stante la difficoltà di manovra delle lance e il difficile accesso al pontile; si è preferito garantire la sicurezza e rimanere quindi tutti a palazzo”. Alla cronaca si aggiunge anche l’attualità politica. Zanoni infatti ricorda che nel momento dell’allagamento in Consiglio regionale si stava discutendo il bilancio.
Zanoni spiega quanto successo legandolo alla questione dei cambiamenti climatici. Ecco le sue parole:
“L’alta marea, che ieri ha raggiunto 1,87 centimetri, a Venezia è dovuta tra i tanti fattori anche a quello dei cambiamenti climatici, con l’innalzamento dell’acqua dei mari, dovuta allo scioglimento dei ghiacciai a causa del surriscaldamento globale. Ironia della sorte l’aula consigliare si è allagata due minuti dopo che la maggioranza Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia aveva bocciato i nostri emendamenti per contrastare i cambiamenti climatici.
Bocciati o respinti gli emendamenti che chiedevano finanziamenti per le fonti rinnovabili, per le colonnine elettriche, per la sostituzione degli autobus a gasolio con altri più efficienti e meno inquinanti, per la rottamazione delle inquinantissime stufe, per finanziare i Patti dei Sindaci per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC), per ridurre l’impatto della plastica, ecc.. Tutti emendamenti presentati perché il bilancio di Zaia non contiene alcuna azione concreta per contrastare i cambiamenti climatici.
Secondo il consigliere del Pd, inoltre, era prevedibile che accadesse qualcosa del genere: “I numerosi e precisi bollettini sull’acqua alta e soprattutto le sirene in azione ci dicevano solo una cosa: evacuare Palazzo Ferro Fini. E invece il presidente del Consiglio e i rappresentanti della Lega hanno voluto proseguire ad oltranza creando una serie di disagi aggiuntivi comprese le gravi difficoltà degli addetti ai servizi di trasporto via acqua che hanno dovuto azzardare anche manovre pericolose.
Intanto le acque invadevano tutto il piano terra di palazzo Ferro Fini defluendo come un torrente (il rumore era proprio quello) nelle zone più basse come la sala mensa, la Sala del Leone, la sala Giunta, le cucine, la guardiola e purtroppo l’aula consigliare: l’aula dell’assemblea legislativa del Veneto”. Per Zanoni “non c’è immagine più significativa dell’acqua che allaga l’aula consigliare e fa fuggire i rappresentanti del Popolo veneto, per illustrare tutta l’inconsistenza e la nullità politica dell’attuale misera azione amministrativa di questo governo veneto guidato da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia”.