Ad Afragola, nella Città metropolitana di Napoli, due frati sono stati arrestati per abusi sessuali e uno dei due è accusato anche di aver commissionato una rapina volta proprio a scongiurare la denuncia per abusi.
Gli arresti sono scattati nella mattina di oggi, giovedì 1 agosto. A finire in manette sono state complessivamente sei persone. I due prelati coinvolti sono padre Domenico Silvestro, parroco della basilica di Sant’Antonio di Afragola, e padre Nicola Gildi, all’epoca dei fatti di stanza nella stessa parrocchia e oggi rintracciato dai Carabinieri nel convento Santa Maria Occorrevole di Piedimonte Matese., in provincia di Caserta.
Secondo quanto emerso, padre Nicola sarebbe il mandante di una rapina avvenuta lo scorso 26 aprile ai danni dei due uomini, uno dei quali extracomunitario. Obiettivo della rapina erano i cellulari delle due persone: sui dispostivi, infatti, erano memorizzate “immagini e chat a dir poco imbarazzanti che avrebbero potuto creare seri problemi ad alcuni frati dei monasteri in cui avevano lavorato le stesse vittime”.
Le indagini dei Carabinieri sono scattate proprio dopo la denuncia dei due soggetti derubati, che hanno riferito di essere stati rapinati da due uomini armati di mazza e coltello.
In breve tempo i militari dell’Arma sono riusciti a identificare gli autori del reato e a risalire al movente: nei cellulari erano documentati infatti, con video e chat, gli abusi sessuali subiti dai due, entrambi maggiorenni, per mano dei due frati.
Negli atti che hanno portato agli arresti si legge che venivano usavate due app, Ciao Amigos e Tinder, per organizzare incontri a sfondo sessuale, anche di gruppo a cui partecipavano anche padre Domenico e padre Nicola.
I due prelati, “mediante minaccia, consistita nel prospettare il licenziamento e comunque il mancato sostegno ed assistenza economica fino ad allora assicurati, costringevano” le vittime “a subire atti sessuali, abusando delle condizioni di qualità di ministri del culto cattolico”.
Ora padre Domenico Silvestro è accusato di violenza sessuale, mentre padre Nicola Gildi è ritenuto responsabile di rapina aggravata in concorso e violenza sessuale.
A finire in manette, insieme a loro, i due autori materiali della rapina – Danilo Bottino, 20 anni, e Biagio Cirillo, 19 -, l’organizzatore del delitto – Giuseppe Castaldo, 52 anni – e l’intermediario tra il frate mandante e Castaldo, Antonio Di Maso, 43 anni.
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