Resta incinta a 14 anni per la sfida social della Sex Roulette
Una quattordicenne è rimasta incinta dopo aver partecipato a una sfida sui social, interamente basata sul fatto di avere rapporti sessuali con sconosciuti sfidando la sorte: chi resta incinta, perde.
A dare la notizia è l’Adnkronos che ha intervistato l’avvocato della ragazza, il legale Marina Condoleo, membro dell’organizzazione di Road to Green che si occupa di fare informazione ed educazione nelle scuole.
“Circa un anno fa con l’associazione ho creato un programma destinato agli studenti che si chiama ‘Legal Love’, in cui esperti e medici fanno degli incontri all’interno delle scuole aderenti per dare indicazioni utili ai giovani” ha affermato il legale.
Durante questi incontri, però, accade qualcosa: “Avevamo già notato un grandissimo interesse tra i ragazzi soprattutto quando trattavamo l’argomento delle challenge social. E durante un incontro sono venuta in contatto con una giovanissima che ha voluto confidarsi con me e mi ha raccontato di essere incinta in seguito ad una ‘Sex Roulette‘”.
“Quando ho chiesto alla ragazza se il padre fosse a conoscenza della gravidanza, mi ha risposto di non sapere chi fosse il padre, perché ‘è il figlio di una Sex Roulette”.
Il legale prosegue: “Attraverso dei canali social si indice la sfida, si forma un gruppo di aderenti e si creano delle chat parallele dove i giovani si intercettano fra di loro per accordarsi ed avere una serie di rapporti sessuali senza l’uso del profilattico”.
Non solo: “La ragazzina era turbata non solo per il fatto di essere incinta, ma per il fatto di aver perso la challenge, e di ‘essere tagliata fuori’. Il fatto di aver perso il branco la destabilizzava. Sottolineo che si tratta della figlia di una famiglia non per bene, di più”.
Ora la ragazzina, racconta l’avvocato, è “al sesto mese di gravidanza, l’ha voluto tenere ed è stata aiutata da una mamma eccezionale a cui l’ho aiutata a dirlo durante un incontro non facile e da un team di psicologi che ruotano intorno al nostro progetto”.
“Questi ragazzi vanno aiutati. Si passa dalla totale asessualità dell’infanzia a una sessualità estrema, questo perché sono talmente tanto presi dalla realtà parallela dei social che tutto ciò che è fisico è a loro estraneo”.
Secondo l’avvocato i ragazzi “hanno una sofferenza dovuta in primis purtroppo delle famiglie, per chi è i genitori sono costretti a lavorare entrambi. E si perdono dei pezzi che poi sono quelli più importanti. Cyberbullismo, problemi alimentari, problemi depressivi e così via”.
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